I legali di Elden avevano tempo fino al 30 dicembre per replicare alla richiesta di archiviazione dei Nirvana, ma non hanno rispettato la scadenza. Di conseguenza, il giudice Fernando M Olguin ha archiviato definitivamente il caso
Ricordate il bimbo della copertina di “Nevermind“, l’album cult dei Nirvana del 1991? Ecco, lui, Spencer Elden, oggi 30enne, lo scorso agosto aveva fatto causa al gruppo musicale statunitense. Il motivo? “Pornografia infantile“. Stando alle accuse di Spencer, il gruppo non ha mantenuto la promessa di coprire i genitali con un adesivo. Inoltre, la presenza di una banconota dell’immagine avrebbe a suo dire trasformato il bambino in un “sex worker“. Insomma, secondo il giovane è stato oltrepassato il limite consentito. Ora però, un giudice della California ha respinto al mittente tutte le sue accuse, archiviando la causa intentata da Elden per sfruttamento sessuale e abusi sessuali.
La vicenda aveva preso il via il 24 agosto 2021, quando il legale di Elden, Robert Y.Lewis, aveva sporto denuncia chiedendo anche un risarcimento pari a 150mila dollari. “Il danno permanente di cui ha sofferto il mio assistito include, ma non si limita ad esso, stress emotivo estremo e permanente con manifestazioni fisiche, interferenze con il normale sviluppo educativo, problemi medici e psicologici e altre perdite che saranno descritte e provate al processo”, aveva spiegato. I legali dei Nirvana avevano chiesto però l’archiviazione, dicendo che le argomentazioni di Elden erano prive di fondamento: “L’affermazione di Elden che la fotografia sulla copertina dell’album Nevermind sia ‘pornografia infantile’ è, a prima vista, non seria”, avevano dichiarato gli avvocati che rappresentano i membri sopravvissuti dei Nirvana, Dave Grohl e Krist Novoselic, Courtney Love, vedova di Kurt Cobain e Kirk Weddle, il fotografo dell’immagine di copertina, osservando che chiunque possedesse una copia del disco sarebbe “secondo la teoria di Elden, colpevole di reato di detenzione di materiale pedopornografico”.
I legali di Elden avevano tempo fino al 30 dicembre per replicare alla richiesta di archiviazione dei Nirvana, ma non hanno rispettato la scadenza. Di conseguenza, il giudice Fernando M Olguin ha archiviato definitivamente il caso.