“Il virus con la variante Omicron sta iniziando il suo adattamento all’uomo e quindi sta diventando un normale coronavirus. Poi magari ci vorrà del tempo oppure basterà tutto o metà di quest’anno per completare il suo adattamento all’uomo. Dipenderà molto dalla pressione che faremo, tra mascherine, terze dosi e vaccinazione degli indecisi. Questa pressione farà sempre più in modo che il virus si endemizzi e diventi un nostro normale compagno di viaggio, che darà raffreddore, febbricola, un po’ di mal di gola”. Sono le parole pronunciate a “Restart 264”, su Cusano Tv Italia, da Massimo Ciccozzi, direttore dell’unità epidemiologica all’Università Campus Biomedico di Roma.
L’epidemiologo spiega: “La variante Omicron è estremamente contagiosa, ha una contagiosità molto vicina a quella del morbillo ed è pari a 2-3 volte quella della Delta, su cui sta prendendo il sopravvento. Abbiamo delle percentuali di prevalenza molto alte dalla Omicron, anche se la Delta ancora c’è e alcune infezioni sono ancora legate alla vecchia variante. Quelle da variante Omicron hanno una sintomatologia più lieve, ecco perché si dice che il virus si sta ‘raffreddorizzando’. Il virus sta arretrando, cioè sta diventando un coronavirus normale, ma non sparirà. Non riusciremo a eradicarlo come successe nel 2002-2003 con la prima Sars, che sparì nel 2003 con uno spillover, cioè con un passaggio dall’uomo a chissà quale altro animale – continua – Però quella Sars era un virus 4 volte più letale di questo: uccideva molto di più. Questo invece no: contagia e fa il lavoro di un virus normale. Quindi, l’attuale comportamento del virus è quello che ci aspettavamo, ovvero la sua endemizzazione, ma non sapevamo quando. Ricordo, tra l’altro, che ci sono 3 influenze: quella vera e propria arriva all’incirca a metà gennaio e finisce agli inizi di marzo. Ma le febbri, il raffreddore, il mal di gola arrivano prima di gennaio. Ecco, quello è il coronavirus umano. E questo virus diventerà tale, è solo una questione di tempo”.
Ciccozzi, infine, plaude la decisione del governo di rendere obbligatorio l’uso della mascherina FFP2 nei luoghi chiusi e stigmatizza l’uso indiscriminato dei tamponi rapidi “personalizzati”: “I tamponi rapidi funzionano nel momento in cui voglio fare uno screening. Se ho una comunità chiusa come la scuola, faccio i tamponi rapidi e subito, nell’arco di pochissimo tempo, vedo com’è la situazione. La stessa cosa vale in aeroporto e in altre comunità chiuse. Se però vado a fare il tampone rapido per andare a una festa o a casa di qualcuno, è assolutamente inutile perché c’è un 30-40% di falsi negativi. Quindi – conclude – rischiamo peggio. Questa corsa al tampone personalizzato non ha alcun senso. Se una persona ha i sintomi, deve fare un tampone molecolare, ma devono esserci i sintomi. È inutile fare l’antigenico, perché col tampone rapido bisogna aspettare 5 o 6 giorni dall’eventuale contatto con la persona positiva. Invece, poiché la Omicron ha 3 giorni di incubazione, già alla fine del terzo giorno e all’inizio del quarto, facendo un tampone molecolare, vedo immediatamente se sono stato infettato”.