L’Italia sfonda il muro delle 200mila diagnosi in 24 ore con 219.441 nuovi casi individuati tra gli 1,1 milioni di tamponi processati, di cui 778mila test antigenici rapidi. E si contano altri 198 morti, mentre continua ad aumentare la pressione sugli ospedali con quasi 500 posti letto in più occupati in area medica (+463) e 177 ingressi in terapia intensiva, che fanno lievitare a +39 il saldo ingressi-uscite dalle rianimazioni.

I dati odierni – che contemplano anche oltre 20mila casi degli scorsi giorni inseriti solo oggi dall’Emilia Romagna per un problema informatico – portano l’incidenza al 19,3%, un dato che lievita fino al 26,7% considerando i soli test molecolari. Tutti gli indicatori sono in netto peggioramento considerando il periodo lunedì-giovedì confrontato con gli stessi quattro giorni della scorsa settimana. I casi sono passati da 334.041 a 647.446 con circa 350mila tamponi in più processati. Accelerano anche il saldo dei ricoveri, con +2.071 (era +1.646), gli ingressi in terapia intensiva, lievitati da 479 a 565, e i decessi che sono passati da 636 a 828. Numeri che hanno spinto l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, a “colorare”, nella cartina del rischio, tutta l’Italia di rosso scuro ad esclusione della Sardegna.

Ad oggi negli ospedali italiani ci sono 13.827 contagiati con sintomi ricoverati nei reparti di area medica e altri 1.467 vengono assisiti in terapia intensiva, con numerose regioni che fanno segnare un aumento dei tassi di occupazione come certificato dai dati Agenas. Con i dati odierni, tra l’altro, viene sfondato anche il muro degli 1,5 milioni di italiani attualmente positivi (1.593.579) con 1.578.285 infettati in isolamento domiciliare. Da inizio pandemia sono invece quasi 7 milioni (6.975.465) gli italiani che hanno contratto il virus: in 5.243.412 sono già guariti o sono stati dimessi, mentre 138.474 sono deceduti.

La Lombardia resta la regione maggiormente investita da Omicron, facendo registrare un nuovo picco di casi (52.693) e un netto aumento dei posti letto occupati in area medica, con +99 nelle ultime 24 ore, e altri 46 decessi. L’Emilia-Romagna è la seconda area con il maggior incremento (38.528) seguita da Veneto (18.129), Toscana (17.286), Campania (16.512) e Sicilia (14.269). In queste ultime due regioni, il carico di nuovi positivi inizia ad investire le strutture sanitarie come raccontano le immagini arrivate dal pronto soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo e denunciato dal presidente dell’Ordine dei medici di Napoli. E anche la Puglia ha deciso in giornata la riconversione di diversi reparti in 6 ospedali della regione per aumentare i posti letto a disposizione dei pazienti Covid.

Oltre 14mila casi sono stati rintracciati anche in Piemonte (14.103) e nel Lazio (14.055). La Puglia ha invece comunicato 5.558 diagnosi di infezione, l’Abruzzo 4.808, il Friuli Venezia Giulia 4.159, l’Umbria 3.206, le Marche 3.120 e la Liguria 3.066. La Calabria si assesta a 2.602, una manciata di casi in più dei 2.596 individuati in Trentino. La Provincia di Bolzano ne riporta invece 1.592, la Sardegna 1.296 e la Basilicata 1.005. Restano così sotto quota 1000 solo Valle d’Aosta e Molise, rispettivamente con 551 e 307 nuovi positivi.

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