Una situazione “critica” che necessita di aiuto immediato, ovvero di una “misura drastica”, perché l’alternativa è “perdere il controllo” o, in altre parole, “dover applicare il codice nero” che, fuori dai termini medici, vorrebbe dire decidere chi curare e chi no. L’Ordine dei medici di Napoli lancia l’allarme sulla situazione innescata dalla variante Omicron, con gli ospedali nuovamente sotto pressione, e chiede un intervento deciso del governo per piegare la curva epidemica, riportandola sotto controllo.
All’indomani dell’ultimo decreto varato dall’esecutivo Draghi, definito un “pannicello caldo” dalla Fondazione Gimbe che intravede un silente ma continuo intasamento delle strutture sanitarie, il presidente dei medici napoletani, Bruno Zuccarelli, avvisa che “né nella seconda e terza ondata la situazione è stata tanto grave” e “ora rischiamo di perderne il controllo”. Una situazione “critica”, la definisce l’Ordine dei medici: “Abbiamo bisogno di aiuto ora. Roma decida per una misura drastica”, dice dopo un confronto con i colleghi degli ospedali di Napoli e provincia.
“Ciò che si decide oggi avrà effetto fra 10-15 giorni. Se vogliamo evitare il peggio si intervenga subito, non metteteci in condizione di dover applicare il codice nero”, ha concluso riferendosi al percorso medico per decidere chi curare e chi no. Mercoledì in Campania sono stati registrati quasi 17mila contagi e negli ospedali della regione si contano 813 ricoverati con sintomi in area medica (19% del tasso di occupazione) e 65 pazienti Covid assisiti in terapia intensiva, dove solo nelle 24 ore precedenti si sono registrati 10 ingressi, con un tasso di occupazione del 9%. A Napoli, secondo l’ultimo monitoraggio Gimbe, l’incidenza per 100mila abitanti è di 1.420 casi, tra le 40 più alte nelle province italiane.
Ma le prime conseguenza si vedono già. Ambulanze e auto sono rimaste in fila anche per diverse ore all’esterno del pronto soccorso infettivologico dell’ospedale Cotugno di Napoli. Aumenta la pressione sul nosocomio: le persone in attese hanno un tampone positivo o presentano problemi di desaturazione. Il personale del Cotugno fornisce l’assistenza sia ai malati che si trovano sulle ambulanze private che in auto. Un pretriage per distinguere le situazioni di maggiore urgenza e consentire dunque l’assistenza prioritaria a chi deve essere portato all’interno dell’ospedale.