In Germania le infezioni da covid-19 aumentano ancora. Il Robert Koch Institut ha registrato 443 decessi e 64.430 nuovi contagi nelle ultime 24 ore. A confronto sette giorni fa i morti erano 383 ed i contagi quasi 22.000 in meno. L’incidenza settimanale ogni 100mila abitanti aumenta, ed è pari a 285,9: mentre la settimana scorsa era 207,4. Il Gabinetto Scholz ed i Governatori dei Länder si incontreranno venerdì per decidere nuove misure di contrasto alla pandemia: si cercherà di capire come rendere più incisivi gli sforzi per portare almeno l’80% della popolazione ad avere tre vaccinazioni contro il covid-19. L’associazione delle amministrazioni comunali ha invitato a predisporre fin da ora anche la campagna e le priorità per un quarto richiamo quando sia disponibile un nuovo vaccino adattato ad omicron.
Il ministro della Sanità Lauterbach non si è ancora voluto sbilanciare in modo aperto ma ha anticipato chiaramente che con la riunione di venerdì si dovranno concretizzare anche nuove limitazioni ai contatti. Alla luce del fatto che omicron prenderà il sopravvento su delta, cadranno in ogni caso le distinzioni formali fin qui previste dalle varianti già note. Il Robert Koch Institut e Lauterbach, dopo essersi consultati ieri con i Ministri della sanità dei vari Länder, presenteranno delle proposte concrete di modifica delle regole di quarantena dopo un’infezione od un sospetto contagio. Si teme che altrimenti i settori chiave potrebbero restare sguarniti e una durata inferiore appare giustificata per il Ministro Lauterbach perché per quanto più facilmente trasmissibile, al contempo omicron è infettivo meno a lungo rispetto a delta. Pur tra molti consensi è preannunciata battaglia. Il Governatore della Sassonia Michael Kretschmer, ad esempio, ha rimarcato che “omicron è estremamente pericoloso, soprattutto per i non vaccinati, e non c’è ragione per un accorciamento generalizzato dei tempi di isolamento”.
Per i casi di infezione conclamata – Chi è infettato dovrà restare in isolamento per 10 giorni, che potranno ridursi a 7 con un test molecolare negativo od un test di alta qualità degli antigeni, e purché sia privo di sintomi da almeno 48 ore potrà poi tornare ad uscire. È quasi come in Italia da gennaio, dove tuttavia si è un po’ più rigorosi e la possibilità di ridurre l’isolamento ad una settimana è collegato anche all’essere vaccinati con tre dosi o due da meno di quattro mesi, e l’assenza di sintomi deve durare da almeno tre giorni.
Per i casi di contatto stretto con un positivo – Per chi invece è semplicemente stato in contatto con una persona infetta, se lavora in una struttura critica -ad esempio medici, infermieri, poliziotti, pompieri- potrà terminare la quarantena con un test molecolare negativo già dopo 5 giorni. Lo stesso varrà anche per i bambini che siano stati a contatto con degli infettati a scuola od in un doposcuola. Negli altri casi, per chi è vaccinato e senza sintomi, la quarantena durerà 7 giorni. Chi non è vaccinato, oltre a far trascorrere 7 giorni, dovrà anche avere un test molecolare negativo. Questo lasso di tempo è congruente con i 5 giorni di auto-sorveglianza indicati per i vaccinati, in vigore in Italia dall’inizio di gennaio, dove è però anche specificato l’obbligo di portare la maschera Ffp2 per 10 giorni (ma sarebbe sempre comunque necessaria, salvo che per fare sport e mangiare e bere). Per i non vaccinati o completamente vaccinati In Italia l’auto-isolamento, o quarantena, deve durare invece sempre dieci giorni, tre in più di quanto sarebbe ora previsto in Germania.
Esclusione dalla quarantena per i completamente vaccinati – Nella Repubblica tedesca sarà escluso del tutto dalla quarantena invece chi abbia ricevuto da 7 giorni la terza vaccinazione, o chi abbia ricevuto la seconda meno di due mesi prima e da almeno due settimane dall’ultima inoculazione, sempre purché privo di sintomi. Anche in Italia dall’inizio dell’anno è previsto lo stesso principio per chi abbia ricevuto tre dosi di vaccino, ma non si specifica che debba essere trascorsa almeno una settimana perché il vaccino sia efficace. Nel caso dei vaccinati con solo due dosi nella Penisola poi l’arco di tolleranza è doppio, giacché è escluso da quarantena chi ha ricevuto un ciclo completo, o anche sia guarito, fino a 120 giorni prima, cioè 4 mesi e non solo 2 come si vuole introdurre ora in Germania, considerando con estremo rigore il calo di massima efficienza protettiva dei vaccini.
Maschere sempre nelle scuole e test – Nelle scuole tedesche si consiglia sempre l’uso di mascherine ed il Ministro Lauterbach ha sottolineato che per prevenire le infezioni da omicron, che presto sarà la variante dominante, sono uno strumento ancor più efficace che per la precedente delta. Ha poi aggiunto che ai suoi figli darebbe senz’altro una maschera Ffp2 invece di quelle chirurgiche, ma ha dovuto riconoscere che per ora ci sono solo per i ragazzi più grandi. La ARD riferisce che il Ministro sta anche preparando una proposta di legge da presentare al Bundestag per introdurre l’obbligo di vaccinazione per tutti a partire da 18 anni. Si sta inoltre pensando di evitare la realizzazione di un registro nazionale delle vaccinazioni perché potrebbe essere in contrasto con le norme sulla riservatezza dei dati personali. Per molti però, senza questo strumento sarà impossibile controllare l’osservanza effettiva di un obbligo a vaccinarsi e già ora nelle piazze si ripetono proteste per le misure già in vigore. Nella capitale bavarese mercoledì a fianco di due manifestazioni regolarmente annunciate e pacifiche, circa 3mila persone si sono riunite senza autorizzazioni nella centrale Marienplatz e si sono avuti scontri con le forze dell’ordine intervenute con un migliaio di agenti a sgombrarla. Il bilancio: impiegati 56 volte manganelli e spray al peperoncino, due dimostranti e due poliziotti feriti, 1.130 persone denunciate per inosservanza delle disposizioni amministrative, 100 per violazione delle norme sanitarie e 35 denunce penali per aggressione o ingiurie agli agenti e intralcio al traffico.