È stato arrestato il 5 gennaio scorso con l’accusa di aver rubato centinaia di manoscritti di libri inediti, incluso uno di un autore vincitore del Premio Pulitzer. Siamo a New York, precisamente all’aeroporto JKF e il protagonista di questa vicenda – seria e molto misteriosa – è Filippo Bernardini. Stando a quanto riportato dal New York Post, il 29enne, un dipendente della casa editrice Simon & Schuster UK di Londra, è stato accusato in un atto d’accusa federale appena aperto di “frode telematica e furto di identità aggravato” per fatti che sarebbero iniziati almeno nell’agosto 2016.
Bernardini, che vive a nella capitale britannica ma è originario di Amelia (Terni), si sarebbe spacciato per agenti, editori e altri addetti ai lavori dell’industria editoriale per ottenere l’accesso alle opere inedite. Di fatto rubava manoscritti – da Dan Brown a Margaret Atwood, Ethan Hawke e Sally Rooney – non ancora pubblicati. Il movente? È ancora del tutto sconosciuto: non li rivendeva sul dark web e nessuna richiesta di riscatto si è mai materializzata. Un portavoce di Simon & Schuster, in una dichiarazione, ha detto che l’editore era “scioccato e inorridito” dalle accuse che il signor Bernardini deve affrontare e che è stato sospeso fino a quando non ci saranno ulteriori informazioni sul caso.
Secondo l’atto di accusa, Bernardini riusciva a creare più di 160 domini internet fraudolenti che impersonavano professionisti e aziende dell’editoria. Tutto questo lasciando poche tracce online e creando profili del tutto credibili. L’FBI, a capo dell’indagine, continuerà ad indagare per chiarire tutti gli aspetti del caso. Al momento l’ipotesi più accreditata è che lo facesse per un “vantaggio personale” per “dimostrare il proprio valore”.