Cento euro di multa una tantum, irrogati dall’Agenzia delle entrate, per gli ultracinquantenni che dal 1° febbraio in poi risulteranno ancora senza nemmeno una dose di vaccino anti-Covid. La sanzione che implementa il primo obbligo vaccinale generalizzato per fascia d’età – introdotto col decreto-legge approvato mercoledì in Consiglio dei ministri – sarà piuttosto modesta, tanto che numerosi addetti ai lavori si chiedono quale efficacia dissuasiva potrà avere nei confronti dei no vax più incalliti. Il più aspro è il virologo del San Raffaele di Milano Roberto Burioni: “Dare a chi evade l’obbligo vaccinale una multa (100€) una tantum più o meno equivalente a due divieti di sosta (41€x2) rende l’obbligo stesso una grottesca buffonata. Dispiace vederla arrivare da un governo che si credeva serio. Spero di avere capito male”, twitta. Mentre il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, paragona l’importo a quello di altre infrazioni minori al codice della strada: “Guida senza cintura di sicurezza: sino a 323 euro. Telefoni e dispositivi elettronici alla guida: da 165 a 661 euro. Rifiuto vaccino obbligatorio: 100 euro”.

Anelli (Fnomceo): “Problema di credibilità dello Stato” – Durissimo anche Massimo Galli, ex primario di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano: “Se uno con 100 euro si libera del problema di vaccinarsi, a me viene da ridere. Trovo che sia una multa assolutamente ridicola, e questa misura non porterà ad ottenere il risultato sperato”, dice all’AdnKronos Salute. “È una presa in giro, non è un decreto per l’obbligo vaccinale, è una vera presa in giro per i vaccinati”, rilancia Matteo Bassetti del San Martino di Genova. “Per me forse facevano più bella figura a non far niente. Chiaramente è un provvedimento di poco buonsenso, frutto di mediazione politica pre-elezione del presidente della Repubblica”. Per il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi, la multa non è che “una dichiarazione di intenti, una presa d’atto dell’interesse da parte dello Stato nel ribadire la necessità di vaccinarsi per l’interesse collettivo. Ma quello che funziona è il green pass”. Mentre per Filippo Anelli, presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), si tratta di “una sanzione scarsamente convincente che non induce al rispetto delle regole. Servono meccanismi e sanzioni molto più pesanti e bisogna creare una rete di monitoraggio che consenta il rispetto della norma. Pagare 100 euro non sarà credo un deterrente, visto che per fare i tamponi frequentemente si spende anche di più. Il vero problema è la credibilità dello Stato: se una legge non è solo pro forma bisogna prevedere strumenti adeguati per farla applicare”, dice.

L’infermiera-simbolo della prima ondata: “Cento euro, il prezzo della nostra salute” – Scettico Pier Luigi Lopalco, ordinario di Igiene all’università del Salento e già assessore alla Sanità della Regione Puglia: “Sull’obbligo di vaccinazione per gli ultra50enni inutile commentare. Potrà avere una valenza individuale per proteggere quei pochi italiani che hanno superato i 50 e non hanno fatto alcuna dose di vaccino. E non hanno già preso il Covid. E non si rivolgeranno ad un avvocato. Dimenticavo: visti i tempi di applicazione del decreto, gli effetti si vedranno alla prossima ondata“, scrive su Facebook. Sullo stesso social si sfoga Martina Benedetti, la 19enne infermiera toscana che divenne celebre durante la prima ondate pubblicando la foto del proprio viso segnato dalla mascherina: “100€ , il prezzo della nostra salute. Delle nostre vite. Dei sacrifici che facciamo da due anni, sopratutto noi operatori sanitari (unici, tra l’altro, per cui vige un vero obbligo vaccinale). Per l’ennesima volta saremo noi frontliners a pulire tutto il fango derivante dall’assenza di decisioni forti e coraggiose. Scelte assurde che ricadranno sulle nostre schiene già gravate da due anni di fatica”, scrive. E conclude: “Mi auguro che i danni alla nostra serenità psicofisica perduta, un giorno, tornino indietro 100 volte tanto”.

Gli anestesisti: “Delusi, è un fallimento politico” – A manifestare sconcerto pure medici d’urgenza come Renata Colombi, direttrice del pronto soccorso dell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. “Questa multa mi fa ridere, sono basita, non ne capisco l’utilità”, attacca. “Qui ci sono tantissimi no vax in rianimazione e sub intensiva. Arrivano in pronto soccorso già gravissimi. Faccio fatica a mettermi nei loro panni, ma mi vogliono convincere così, facendomi pagare 100 euro? Ma a maggior ragione non mi vaccino. E poi non capisco la ratio del provvedimento, se mi posso permettere di pagare i 100 euro continuo a non farmi vaccinare, altrimenti mi vaccino?”, attacca. “Siamo assolutamente delusi dalle misure adottate dal governo perchè tardive, e i contenuti sono un artifizio politico di mediazione. Mettere una sanzione di cento euro per chi non si attiene alla regola, ovvero all’obbligo vaccinale per gli over 50, è un fallimento politico”, afferma all’Ansa anche Alessandro Vergallo, presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi-Emac). “Ci sarebbe voluta una sanzione più alta e anche l’obbligo solo agli over 50, pur essendo meglio di niente, è un pannicello caldo perchè non incide sulla frequenza dei contagi, che colpiscono ogni fascia d’età. Dunque, conclude, “diamo un giudizio negativo pur evidenziando che qualcosa è stato fatto. Inoltre, non ci sono misure di sostegno ai professionisti della sanità e invece ci saremmo attesi anche uno stanziamento di fondi sia per la remunerazione di attività aggiuntive sia sotto il profilo organizzativo”.

La replica di Chigi: “Non è l’unica sanzione” – Sui social, poi, sono in molti a ricordare come i no vax siano – nella gran parte dei casi – già abituati a spendere ben più di cento euro ogni mese per garantirsi i tamponi che consentono loro di accedere al luogo di lavoro. E si confronta la sanzione italiana con quelle previste negli altri due Stati anche hanno introdotto l’obbligo: in Austria dal 1° febbraio si rischiano 600 euro ogni tre mesi di inadempienza (quindi fino a 2.400 euro l’anno) mentre in Grecia i non vaccinati dovranno sborsare 100 euro ogni mese, a partire dal 16 gennaio. In risposta alle polemiche, fonti di palazzo Chigi ricordano all’Ansa che per i lavoratori ultracinquantenni che non abbiano il super green pass c’è anche (dal 15 febbraio) la sospensione dal lavoro senza stipendio e una multa da 600 a 1500 euro nel caso di accesso ai luoghi di lavoro in violazione dell’obbligo (sanzione raddoppiata se la violazione è reiterata). Inoltre valgono le sanzioni da 400 a 1000 euro già previste per tutti i cittadini, a prescindere dall’età, in caso di violazione dell’obbligo di green pass o super green pass per l’accesso a servizi, attività, mezzi di trasporto.

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