“Nella prima ondata di bambini malati ce n’erano stati pochissimi ma ricordiamoci che vivevano chiusi in casa. Con l’aumento dei contagi c’è un aumento delle ospedalizzazioni e dei bambini che hanno bisogno di cure particolari”. Così Giuseppe Banderali, vicepresidente Società Italiana Pediatri e direttore di Pediatria e Neonatologia all’ospedale San Paolo di Milano. “In particolare – continua – nella fascia dei bimbi non vaccinati, sotto i 12 anni, perché come è logico l’ostacolo al virus è il vaccino e si diffonde più rapidamente in una popolazione che non vaccinata”. Resta comunque meno grave il decorso della malattia nei bambini: “I bambini con il Covid il più delle volte li dimettiamo – spiega Banderali – solo dove ci sono sintomi persistenti e co-morbidità allora li ricoveriamo. Bisogna convincere i genitori che il vaccino serve soprattutto ai bambini e alla loro socialità”.