Vorrei partecipare anch’io al dibattito acceso dal film in programmazione su Netflix, Don’t Look Up. Per chi non conoscesse la trama, si tratta della storia della scoperta di una cometa/meteorite (killer di pianeti) in minaccioso viaggio verso la terra. L’impatto, previsto entro sei mesi, ne determinerà l’estinzione. E’ chiara l’analogia con l’inquinamento, il riscaldamento globale e il disastro imminente. Il messaggio del film è molto chiaro: “A nessuno interessa salvare il pianeta Terra”. E’ davvero così?
La cosa mi ha così scosso che ho voluto fare una mia personale indagine statistica. Come primo campione ho chiesto a cento spettatori del film: “Dopo aver seguito questa storia qual è il pensiero o la preoccupazione che vi ha lasciato?”. Il 20% ha detto che non ha capito il film, ma che ha una bella fotografia. Il 30% si chiede perché Leonardo Di Caprio da bellissimo è diventato un po’ cesso. Il 40% non crede che il sedere nudo di Meryl Streep sia di una controfigura. Il 10% dice che nessuno dei personaggi della storia è simpatico e che è giusto che muoiano tutti distrutti dall’asteroide.
Quindi c’è qualcosa di vero in questa tesi paradossale? Ho fatto un sondaggio anche in un supermercato chiedendo: “C’è qualcosa che vi preoccupa più della fine della vita umana sul pianeta?” Il 40% ha risposto: tutto. Il 10%: dove hanno nascosto i pacchi del sale grosso? Il 10%: non trovo lo shampoo antiforfora. Il 10%: guardi che in fila c’ero prima io. Il 31%: ma lei lo sa di quanto hanno aumentato gas ed elettricità? Il 9%: la mia preoccupazione in questo momento è che forse ho dimenticato a casa il fornello acceso.
Risultato preoccupante. Allora sono andato in parlamento dove deputati e senatori si stanno preparando per l’imminente elezione del Presidente della Repubblica Italiana, così ha risposto un campione di 100 politici alla domanda: “E’ preoccupato per la salvezza della terra?”.
Il 10% Molto di più per D’Alema che è rientrato nel Pd.
Il 10% Sì, sono preoccupato, ma non per questo va tirata la giacchetta a Mattarella.
Il 10% E’ un problema che può affrontare solo Mario Draghi.
Il 10% Se eleggono Berlusconi mi incazzo.
Il 10% Se non eleggono Berlusconi mi incazzo.
Il 50% Manca poco più di anno alla fine della legislatura, non sarò rieletto e perdo tempo con ste americanate?
Un sondaggio interessante è stato quello fatto a 100 lettori della recensione di Aldo Cazzullo a Don’t Look Up sul Corriere della Sera. “Le parole di Aldo Cazzullo vi hanno procurato ansia per la Madre Terra?”.
Il 40% Sono preoccupato, ma per Cazzullo: deve scrivere anche di cinema? Del 68, del 15-18, di Dante, delle donne, degli uomini…
Il 30% Mi sono sembrate parole piene di ottimismo o forse era pessimismo?
Il 20% A Aldo il film è piaciuto, non ho bisogno di sapere altro.
Il 10% Non mi importa morire. Mi importa solo che, se deve succedere, succeda mentre leggo una recensione del mio amato Aldo Cazzullo.
Sono stato anche tra i nuotatori della cerimonia del tuffo di buon augurio di Capodanno. Ecco le risposte:
20% Ho notato che in effetti l’acqua è più calda dell’anno scorso.
30% Lei sa su che Tg faranno vedere il mio tuffo?
15% Le sembra il caso di parlare di cose così tristi in un momento così gioioso?
35% Non temo la morte: le mie immersioni invernali nell’acqua fredda non sono tuffi, ma tentativi di suicidio.
Ho continuato l’indagine tra i sì-vax:
10% Bisogna avere più fiducia nella scienza.
20% Sono tranquillo, so che è allo studio un vaccino.
30% Ho più paura della nuova variante angolana.
40% Qualsiasi cosa succeda io mi metto la ffp2.
Tra i complottisti no-vax:
20% Io la mascherina non la metterò mai!
25% Libertà! Libertà!
25% So benissimo che i marziani sono complici della “sostituzione etnica” islamica!
30% E allora il 5G?
Capito? A nessuno frega niente della Terra in pericolo. Forse nemmeno a me. Ho osservato i miei pensieri e ho scoperto che:
Il 20% Sono concentrati su come avere qualche bonus dallo stato, in particolare il bonus monopattini.
Il 15% Sono rivolti a controllare quanta gente mi guarda male.
Il 15% A quanta gente guardo male io.
Il 10% E’ di pensieri di cui un secondo dopo non ricordo nulla.
il 30% E’ composto da tanti pensieri, tutti inutili tipo: “ho un certo languorino” oppure “come posso diventare influencer?” “Chissà se la Nazionale riuscirà ad andare ai Mondiali a Dubai…” “Non mi ricordo il giorno in cui inizia il mio corso di Tantra…”. In effetti, l’unico pensiero che nell’ultimo mese ho dedicato alla salvezza del pianeta è stato: “Chissà se il tetrapak va buttato nella plastica o nella carta”.
Mi viene in mente quella canzone di Battiato, Segnali di vita: “Ti accorgi di come vola bassa la mia mente / È colpa dei pensieri associativi / Se non riesco a stare adesso qui”. Dai, ammettiamolo: l’unico cambiamento a cui siamo pronti in caso di aumento delle temperature è il cambio del guardaroba. Ci aspetta un periodo in cui non useremo più le calze.