Il conduttore entra dentro la Casa di Cinecittà e fa un lungo monologo: "Non esiste una gerarchia di chi si debba o non si debba vergognare. Tutti ci dobbiamo vergognare per la mancanza di sensibilità"
C’era grande attesa per la puntata del Grande Fratello Vip di ieri 7 gennaio. L’appuntamento con il reality di Canale 5 era infatti inizialmente previsto per lunedì 10 gennaio ma è stato inaspettatamente anticipato per la comunicazione di un provvedimento a seguito di alcuni comportamenti dei concorrenti negli ultimi giorni. Infatti la puntata è iniziata con il conduttore Alfonso Signorini non in studio, bensì in un’area interna alla Casa: “Voglio guardare in faccia i miei vipponi perché non li riconosco più”, ha esordito il padrone di casa.
Dopo aver mostrato cosa fosse accaduto nei giorni scorsi, tra liti e scontri furiosi, Alfonso Signorini ha chiarito alcune questioni, con protagoniste in particolare Katia Ricciarelli e Lulù Selassiè: “Non esiste una gerarchia di chi si debba o non si debba vergognare. Tutti ci dobbiamo vergognare per la mancanza di sensibilità”, ha esordito. Poi ha aggiunto: “Ci dobbiamo vergognare quando scappa di dire ‘scimmia’ ad una persona, ci dobbiamo vergognare quando una ragazza di 23 anni apostrofa una donna di 70 e passa anni con certi epiteti, ci dobbiamo vergognare quando la parola ‘rispetto’ e ‘accoglienza’ non esistono più. Attenzione, però, perché la legge del taglione non è le legge della società civile, non dobbiamo restituire a tutti pan per focaccia, prima di dare degli epiteti bisogna pensarci due volte, anche lei (Katia, ndr) sbaglia perché non ci aspetteremmo di sentire da una persona della sua età e della sua esperienza delle frasi abominevoli. Credetemi è una televisione brutta da ascoltare, tutti ci sentiamo dalla parte della ragione, ma non è così”.
Poi, entrato nel giardino della Casa, ha letto un comunicato del Grande Fratello dove veniva sottolineato il fatto che fossero state pronunciate “espressioni inaccettabili con toni aggressivi e spesso offensivi” e poi ha spiegato: “Ci tenevo molto a essere qui, volevo vedervi in faccia uno ad uno, vi ho voluti fortissimamente, perché ero sicuro che avremmo fatto una bella avventura, negli ultimi tempi non vi riconosco più, non riconosco quel patto di fiducia che abbiamo sottoscritto e ho sentito il bisogno di guardarvi”. “Non volevo un GF bacchettone, ma la tolleranza richiede intelligenza – ha continuato -, essere tolleranti richiede giudizio, tre parole chiave: accoglienza, rispetto, ascolto. Quello che dico io è semplice, mettiamoci ad ascoltare l’altro, evitiamo di dire banalità, poniamoci una linea guida”. Infine ha concluso: “Mi viene la rabbia perché la faccia la perdete voi, e questo non fa merito al vostro percorso, alla vostra carriera. Io non sono in prima linea, ma la faccia ce la metto, abbiate rispetto degli altri ma soprattutto di voi stessi, se facendovi un esame di coscienza vi rendete conto che non riuscite più a reggere la facciata, quella è la porta e ve lo dico da amico: uscite. Ve lo dico con affetto perché io non smetterò mai di credere in voi, vi voglio bene”.