Durante il processo, i giudici hanno ricostruito i dettagli dell'omicidio, definendo il killer "inumano". Da parte sua, l'accusato si è difeso affermando di aver trovato il partner, conosciuto su una chat di dating, già morto all'indomani mattina: data la gravità del crimine da lui commesso, non potrà ottenere alcuna libertà anticipata
Per questo il tribunale di Berlino l’ha dichiarato colpevole di omicidio e di “offesa alla pace dei morti”: per la gravità dei fatti, l’uomo non potrà beneficiare di alcuna liberazione anticipata. I fatti risalgono al 6 settembre 2020: la vittima aveva preso accordi con l’insegnante per un incontro sessuale a casa sua, dopo averlo conosciuto su una piattaforma di dating. Una volta lì, gli ha disciolto nel bicchiere la cosiddetta “droga dello stupro”, che gli ha fatto perdere coscienza. Stefan R. lo ha quindi sgozzato e ha lasciato il corpo svuotarsi del sangue “perché questo gli procurava una eccitazione sessuale“, ha detto il procuratore Martin Glage nella sua requisitoria. L’insegnante ha infine mangiato parti del cadavere, abbandonandone altre nel parco.