Dalla laguna veneta alla Sicilia, passando per l’Arcipelago toscano, si apre il caso delle migliaia di novax isolani banditi dai mezzi pubblici per il super greenpass. I deputati e i senatori siciliani del Movimento 5 Stelle già parlano di disparità di trattamento tra cittadini delle isole minori e cittadini della terraferma nella gestione dell’emergenza pandemica. Il punto, sostengono, è che il decreto legge del 30 dicembre scorso con l’estensione del super greenpass ai mezzi di trasporto e collegamento, verrebbe a creare, una volta in vigore (10 gennaio), “una chiara limitazione di diritti inalienabili alla mobilità dei cittadini delle isole minori che, per diverse ragioni di vita, necessitano di raggiungere la terraferma”.

Tra le proteste, c’è quella del Comitato Libera Scelta Elba che ha indetto una protesta pubblica per lunedì 10 a Portoferraio e prima ancora ha inviato una diffida alle compagnie di navigazione, alle capitanerie di porto e alle forze dell’ordine, a “non creare ostacolo all’accesso a bordo del passeggero sprovvisto di Green pass, né alla sua permanenza a bordo per il tempo di viaggio” sui traghetti da e per l’Isola d’Elba (Livorno). In caso contrario, recita la diffida, “tutte le condotte saranno censurate e denunciate per gli eventuali profili penalmente rilevanti a carico dei responsabili”. La diffida, spiega una nota, è accompagnata da 517 adesioni di cittadini elbani che hanno aderito all’iniziativa.

A Venezia invece è arrivata la richiesta di vaporetti per i no vax che abitano le isole della Laguna (sono 5mila i residenti totali) e servite solo dai mezzi pubblici. Secco il no dell’assessore alla Mobilità Renato Boraso: “Non esiste la possibilità che il Comune di Venezia attui da lunedì una deroga per chi non ha il super green pass: o i cittadini si vaccinano o restano a casa”, ha replicato. “Questa richiesta è improponibile, tanto più in questa situazione di sofferenza economica del trasporto pubblico locale causata dai mancati introiti derivanti dal turismo – ha spiegato – Senza considerare che la creazione di vaporetti differenziati violerebbe le disposizioni stabilite dal Governo”. Nessuna apertura, dunque, ai no vax: “Chi non ritiene di vaccinarsi per la propria salute – ha concluso – stia a casa propria”.

Eccezione nell’eccezione, a gennaio tra i siciliani e i sardi che saranno fermi nelle loro isole ci saranno almeno cinque parlamentari che “oltre a non poter svolgere la loro attività non potranno partecipare alle votazioni per il nuovo Presidente della Repubblica”, sostiene una denuncia di Francesca Donato, parlamentare europea indipendente secondo la quale a non poter raggiungere Roma per le ordinarie sedute del Parlamento e soprattutto per la seduta comune di deputati, senatori e delegati regionali il prossimo 24 gennaio per eleggere il successore del presidente della Repubblica, sarebbero tre deputati sardi e cioè il leghista cagliaritano Guido De Martini e gli ex grillini Pino Cabras e Andrea Vallascas. A loro si aggiungerebbero i deputati siciliani Michele Sodano e Simona Suriano, anche loro ex grillini. Resta il fatto che gli interessati potrebbero rientrare nella Capitale prima del 10.

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