È stato ricongiunto alla famiglia d’origine Sohail Ahmadi, il bambino che aveva solo due mesi quando era scomparso il 19 agosto scorso mentre migliaia di persone si precipitavano a lasciare l’Afghanistan durante la caduta di Kabul in mano ai talebani. Il piccolo, riferisce Bbc, è stato riconsegnato ieri al nonno, che ha viaggiato dalla lontana provincia di Badakhshan fino a Kabul: “Stiamo festeggiando e cantando, sembra una festa di matrimonio”, ha detto. Il piccolo era stato trovato in aeroporto da Hamid Safi, un tassista di 29 anni. Il giovane lo ha preso con sé, portandolo a casa dalla moglie e i suoi figli. Poi ha pubblicato la foto del neonato, ‘ribattezzato’ Mohammad Abed, sul proprio profilo Facebook.
Il bambino era stato consegnato nella mani dei Marines americani dal padre Mizra Ali nel corso della caotica evacuazione all’aeroporto di Kabul dopo la presa del potere dei talebani. Voleva proteggerlo dalla pressione di migliaia di persone, tutte accalcate nella speranza di entrare all’interno dell’Hamid Karzai e riuscire così a fuggire dal Paese. Una volta dentro, i genitori non erano più riusciti a ritrovarlo. Dopo la vana ricerca, il padre, che aveva lavorato come guardia di sicurezza all’ambasciata Usa, la madre Suraya e gli altri quattro figli erano stati imbarcati su un volo verso gli Stati Uniti. I genitori sperano possa essere trasferito in America a vivere con loro.