È stato assolto l’ex pm di Torino Andrea Padalino, che era imputato con rito abbreviato davanti al giudice per l’udienza preliminare di Milano Carlo Ottone De Marchi per corruzione in atti giudiziari e abuso d’ufficio nell’inchiesta su presunti favoritismi nella procura piemontese. Per Padalino, difeso dall’avvocato Massimo Dinoia, la Procura milanese aveva chiesto una condanna a tre anni. Con la sentenza, il giudice ha condannato due degli imputati, tra cui l’appuntato dei carabinieri Renato Dematteis, a pene attorno ai due anni, mentre ne ha assolti altri tre, oltre a Padalino, ora giudice civile a Vercelli.
L’inchiesta, nella quale sono stati contestati, a vario titolo, anche i reati di falso e peculato, era stata trasferita in passato per competenza territoriale da Torino a Milano (sede giudiziaria che si occupa dei reati commessi da magistrati torinesi) dove è stata coordinata dagli aggiunti Eugenio Fusco e Laura Pedio.
Tra le accuse mosse all’ex pm di Torino, che per la Procura milanese avrebbe compiuto “atti contrari ai doveri di ufficio” come l’autoassegnarsi un fascicolo scaturito da una denuncia del 2016 presentata da Angelo Marello (oggi assolto anche lui), c’era anche l’aver ricevuto “il pagamento” di “una cena per 19 persone” da 590 euro. Cena “presso la Bocciofila Crimea” a cui avrebbe partecipato l’allora pm, stando all’imputazione, “unitamente a componenti del suo ufficio e della sua scorta”. Padalino, sempre per l’accusa, avrebbe anche fornito “supporto” ad una persona imputata davanti alla Corte d’appello torinese “per vari reati connessi alla sfruttamento della prostituzione”. E in cambio, contestava la Procura che aveva chiesto una condanna a 3 anni, avrebbe ottenuto “soggiorni e cene tra il 2015 e il 2016” in un hotel in provincia di Novara e anche una cena in un noto ristorante. Tutte accuse queste, contestate nelle imputazioni, che sono cadute oggi con la sentenza di assoluzione con rito abbreviato (motivazioni tra 15 giorni).
“È la fine di un incubo. Dopo ben quattro anni di autentico massacro mediatico è stata proclamata la totale innocenza del dott. Andrea Padalino – scrive in una nota l’avvocato Massimo Dinoia – Non appena la sua vicenda processuale è arrivata sul tavolo di un giudice questi ha solennemente e ufficialmente decretato che questi quattro lunghi anni di autentica sofferenza per lui e per la sua famiglia sono stati una pena ingiusta perché i fatti non sussistono”. Purtroppo, però, chiarisce l’avvocato, “non si possono ora cancellare né questi anni né quelle sofferenze, ma se ne può trarre un insegnamento ed è proprio ciò che conforterà il dott. Padalino: ancora più di quanto abbia avuto a cuore finora, egli avrà sempre vivo nella sua mente che, alla semplice pendenza di un processo penale, si accompagnano sempre dolorose conseguenze per le persone indagate e per le loro famiglie”.