Società

I medici fuggono in pensione? Il mio vuole restare ma il sistema l’ha rottamato

Cerchi il tuo medico di base? E’ andato in pensione. Così titolava ieri Il Fatto Quotidiano.
Si riferiva alla fuga dei medici di base, entro il 2022 saranno 6mila che hanno anticipato la pensione. Esausti, burn out dalla pandemia, con Omicron a prenderci tutti per la gola e per il c… Il lato debole dei medici, chi se la dà a gambe, chi va in pensione e invece vorrebbe rimanere.

Domenica, ore 8,15. Busso alla porta del medico di base, Giuseppe Clemente. Mia madre ha il cuore in subbuglio. Il dottore abita al piano di sotto, malgrado il fuori orario, si presenta con la sua valigetta. E’ pronto per farle un elettrocardiogramma. Il dottore ha 70 anni, da 40 è il punto di riferimento della comunità di Monte di Dio, un quartiere mondo che è il cuore antico di Napoli. Ha in cura all’incirca 1500 pazienti. Fisico scattante, ne dimostra almeno 10 in meno.
Invece il “Sistema” lo ha appena rottamato.

E pensare che lui voleva rimanere ancora un po’ al suo posto, almeno fino alla fine emergenza pandemia… Ha scritto lettere su lettere per chiedere che il suo mandato venisse prolungato, i suoi assistiti hanno fatto proclami e poco c’è mancato che si mettessero in pellegrinaggio al santuario di Santa Lucia a mare (giusto per rimanere in zona. Scomodarsi fino al Duomo per scomodare San Gennaro era troppo).

Dalle autorità in materia nessuna risposta. Tutto tace dal fronte. Un classico, il sistema sanitario/rottamatore è boccheggiante, uno si fa avanti, vuole essere di aiuto con Omicron fuori controllo, invece viene ignorato. Zitto, tu e lasciaci lavorare di (in)competenza…

Eppure un nome di un’attenta interlocutrice ce l’avrei: Armida Filippelli, l’Assessorissima alla Formazione Professionale della Giunta Regionale e persona molto ascoltata da De Luca. Prima di inferire l’ultimo colpo agli assistiti di quartiere, una variopinta collettività che va dalla signora bene ai bassaioli (occupanti dei bassi), ai quali Clemente ha sempre dispensato severe attenzioni e premurose parole. Perché un paziente si accudisce anche moralmente. E mai come in tempi di pandemia la figura del medico di base diventa un bene primario come il pane. Il medico è come il confessore, ascolta e il sapere ascoltare è già di per sé la cura.

Il buon senso c’era ma se ne stava nascosto per paura del senso comune, come suggerisce l’acuta riflessione di Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi ai tempi della peste. Già, se ci fosse stata una briciola di buon senso Clemente nella calza della befana si trovava un’integrazione last minute.

FB. Pagina di Januaria Piromallo