Se Mario Draghi lascia Palazzo Chigi per salire al Quirinale, Forza Italia “uscirebbe dalla maggioranza“, aprendo la strada al voto. Silvio Berlusconi arriva a Roma per dare il via al “conclave” del centrodestra e alla vigilia degli incontri con gli alleati il piano resta quello di sempre: la sua candidatura per il Colle. Anzi, il leader di Fi rilancia agitando subito lo spettro delle elezioni anticipate. “FI non si sente vincolata a sostenere alcun governo senza Draghi a Palazzo Chigi, e, nel caso, uscirebbe dalla maggioranza”: è l’altolà che arriva da Berlusconi. Una sfida a Draghi, impegnato poco dopo in una conferenza stampa in cui ha svicolato dalle domande sul Quirinale. Un messaggio agli alleati, ma anche a chi non vuole rischiare di perdere il posto in Paralmento. Indiscrezioni a cui replica duramente il segretario del Pd, Enrico Letta: “Penso che Berlusconi smentirà quelle parole. Se fossero state dette veramente sarebbero molto gravi. La tempistica è sbagliata, profondamente”. Chiarendo che in questo modo il leader di Fi sarebbe responsabile di un muro contro muro sul Colle.
Berlusconi per ora però tira dritto. E il coordinatore azzurro Antonio Tajani fa capire che non esiste un piano B. “Se Draghi resta a Palazzo Chigi si va a votare nel 2023, altrimenti il governo è destinato a cadere”, concorda il vicepresidente di Forza Italia, augurandosi che nel vertice di centrodestra Berlusconi sciolga definitivamente la riserva: lui al Quirinale e Draghi a Palazzo Chigi “sarebbero un’ottima coppia per sostenere il ruolo dell’Italia a livello internazionale”. Posto, comunque, che alle prossime elezioni Fi non porrà “alcun veto” a Matteo Salvini o Giorgia Meloni come premier. È l’offerta recapitata agli alleati, ma per ora sia la Lega sia Fdi continuano a restare cauti. “Sto lavorando da giorni con contatti a 360 gradi per garantire una scelta rapida, di alto profilo e di centrodestra”, dice il leader del Carroccio. Intanto anche Giovanni Toti e Luigi Brugnaro saranno nelle prossime ore a Roma per riunire mercoledì i parlamentari di Coraggio Italia: al momento sarebbero 31 i grandi elettori. “Ogni ragionamento è ancora da fare..”, dice il presidente della Liguria.
Così come resta da fare ancora il ragionamento del campo del centrosinistra dove l’unica certezza per ora è il no a Berlusconi. Nella giornata di martedì si riuniranno i deputati 5 Stelle, la segreteria del Pd e ci sarà un probabile nuovo incontro Letta-Conte-Speranza prima dell’assemblea congiunta M5s con Giuseppe Conte prevista per mercoledì e della Direzione dem che Letta ha convocato per giovedì 13 gennaio. Lo stesso Letta ha già chiarito qual è la sua strategia: continuità di governo e un capo dello Stato non divisivo. E “Berlusconi è un capo partito, quindi è divisivo per definizione, come me, Salvini, Conte”, dice ancora il segretario Pd a Metropolis live. Ribadendo un concetto: “Questo Parlamento è senza maggioranza, come tale il Presiedente non può che uscire da uno sforzo condiviso”.
Politica
Quirinale, Berlusconi: “Senza Draghi premier, Forza Italia lascia la maggioranza e si va al voto”. Letta: “Parole gravi”
Il leader di Fi arriva a Roma e alla vigilia del vertice del centrodestra agita lo spettro del voto anticipato: un altolà che è anche una sfida al presidente del Consiglio. La reazione del segretario Pd: "Penso smentirà la tempistica è sbagliata, profondamente". Salvini e Meloni per ora restano cauti. Martedì la riunione dei deputati M5s, probabile un incontro Letta-Conte-Speranza
Se Mario Draghi lascia Palazzo Chigi per salire al Quirinale, Forza Italia “uscirebbe dalla maggioranza“, aprendo la strada al voto. Silvio Berlusconi arriva a Roma per dare il via al “conclave” del centrodestra e alla vigilia degli incontri con gli alleati il piano resta quello di sempre: la sua candidatura per il Colle. Anzi, il leader di Fi rilancia agitando subito lo spettro delle elezioni anticipate. “FI non si sente vincolata a sostenere alcun governo senza Draghi a Palazzo Chigi, e, nel caso, uscirebbe dalla maggioranza”: è l’altolà che arriva da Berlusconi. Una sfida a Draghi, impegnato poco dopo in una conferenza stampa in cui ha svicolato dalle domande sul Quirinale. Un messaggio agli alleati, ma anche a chi non vuole rischiare di perdere il posto in Paralmento. Indiscrezioni a cui replica duramente il segretario del Pd, Enrico Letta: “Penso che Berlusconi smentirà quelle parole. Se fossero state dette veramente sarebbero molto gravi. La tempistica è sbagliata, profondamente”. Chiarendo che in questo modo il leader di Fi sarebbe responsabile di un muro contro muro sul Colle.
Berlusconi per ora però tira dritto. E il coordinatore azzurro Antonio Tajani fa capire che non esiste un piano B. “Se Draghi resta a Palazzo Chigi si va a votare nel 2023, altrimenti il governo è destinato a cadere”, concorda il vicepresidente di Forza Italia, augurandosi che nel vertice di centrodestra Berlusconi sciolga definitivamente la riserva: lui al Quirinale e Draghi a Palazzo Chigi “sarebbero un’ottima coppia per sostenere il ruolo dell’Italia a livello internazionale”. Posto, comunque, che alle prossime elezioni Fi non porrà “alcun veto” a Matteo Salvini o Giorgia Meloni come premier. È l’offerta recapitata agli alleati, ma per ora sia la Lega sia Fdi continuano a restare cauti. “Sto lavorando da giorni con contatti a 360 gradi per garantire una scelta rapida, di alto profilo e di centrodestra”, dice il leader del Carroccio. Intanto anche Giovanni Toti e Luigi Brugnaro saranno nelle prossime ore a Roma per riunire mercoledì i parlamentari di Coraggio Italia: al momento sarebbero 31 i grandi elettori. “Ogni ragionamento è ancora da fare..”, dice il presidente della Liguria.
Così come resta da fare ancora il ragionamento del campo del centrosinistra dove l’unica certezza per ora è il no a Berlusconi. Nella giornata di martedì si riuniranno i deputati 5 Stelle, la segreteria del Pd e ci sarà un probabile nuovo incontro Letta-Conte-Speranza prima dell’assemblea congiunta M5s con Giuseppe Conte prevista per mercoledì e della Direzione dem che Letta ha convocato per giovedì 13 gennaio. Lo stesso Letta ha già chiarito qual è la sua strategia: continuità di governo e un capo dello Stato non divisivo. E “Berlusconi è un capo partito, quindi è divisivo per definizione, come me, Salvini, Conte”, dice ancora il segretario Pd a Metropolis live. Ribadendo un concetto: “Questo Parlamento è senza maggioranza, come tale il Presiedente non può che uscire da uno sforzo condiviso”.
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Draghi in conferenza stampa blocca le domande sul Colle: “Non risponderò a questioni su sviluppi futuri come il Quirinale”
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Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "È quello che abbiamo chiesto. Ma capire è una parola inutile. Io non capisco niente e chi ci capisce è bravo. Si chiede, si fa e si combatte per ottenere rispetto. Capire no, mi spiace. Magari, capire qualcosa mi piacerebbe". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi ai cronisti che le chiedono se la giornalista potrà avere altre visite da parte dell'ambasciata.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - Nella telefonata di ieri "avrei preferito notizie più rassicuranti da parte sua e invece le domande che ho fatto... glielo ho chiesto io, non me lo stava dicendo, le ho chiesto se ha un cuscino pulito su cui appoggiare la testa e mi ha detto 'mamma, non ho un cuscino, né un materasso'". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "No, dopo ieri nessun'altra telefonata". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, ai cronisti dopo l'incontro a palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni. "Le telefonate non sono frequenti. E' stata la seconda dopo la prima in cui mi ha detto che era stata arrestata, poi c'è stato l'incontro con l'ambasciatrice, ieri è stato proprio un regalo inaspettato. Arrivano così inaspettate" le telefonate "quando vogliono loro. Quindi io sono lì solo ad aspettare".
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Questo incontro mi ha fatto bene, mi ha aiutato, avevo bisogno di guardarsi negli occhi, anche tra mamme, su cose di questo genere...". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, lasciando palazzo Chigi dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Cerca di essere un soldato Cecilia, cerco di esserlo io. Però le condizioni carcerarie per una ragazza di 29 anni, che non ha compiuto nulla, devono essere quelle che non la possano segnare per tutta la vita". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi.
"Poi se pensiamo a giorni o altro... io rispetto i tempi che mi diranno, ma le condizioni devono essere quelle di non segnare una ragazza che è solo un'eccellenza italiana, non lo sono solo il vino e i cotechini". Le hanno detto qualcosa sui tempi? "Qualche cosa - ha risposto -, ma cose molto generiche, su cui adesso certo attendo notizie più precise".
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "La prima cosa sono condizioni più dignitose di vita carceraria e poi decisioni importanti e di forza del nostro Paese per ragionare sul rientro in Italia, di cui io non piango, non frigno e non chiedo tempi, perché sono realtà molto particolari". Lo ha detto Elisabetta Vernoni, mamma di Cecilia Sala, dopo l'incontro a palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Adesso, assolutamente, le condizioni carcerarie di mia figlia". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi ai cronisti che le chiedono quali siano le sua maggiori preoccupazioni. "Lì non esistono le celle singole, esistono le celle di detenzione per i detenuti comuni e poi le celle di punizione, diciamo, e lei è in una di queste evidentemente: se uno dorme per terra, fa pensare che sia così...".