Pochi minuti dopo la decisione del gup del Tribunale di Roma in cui si chiede l’intervento del governo per sbloccare il processo a carico dei quattro agenti della National Security egiziana imputati del sequestro, le torture e l’omicidio di Giulio Regeni, l’avvocata della famiglia, Alessadra Ballerini, esprime la propria soddisfazione. “Siamo soddisfatti perché la nostra battaglia di giustizia può proseguire. Adesso chiediamo al governo di fare la propria parte e di rispondere alle istanze del giudice. Il nostro Paese, il nostro governo scelga da parte stare. Se stare con chi tortura e uccide o con chi chiede il rispetto dei diritti inviolabili”. Al sit-in in sostegno della ‘verità e giustizia per Giulio Regeni’, presenti anche i genitori di Mario Paciolla, il cooperante italiano morto in Colombia. Inoltre per la ‘scorta mediatica’ alla famiglia del ricercatore italiano ucciso in Egitto, c’erano la Federazione della Stampa Italiana e il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli. I genitori Regeni sono arrivati assieme all’attore e regista Pif. Per la politica erano presenti solo l’esponente del partito democratico, Gianni Cuperlo, e il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, che ha affermato “è stato un errore normalizzare i rapporti con l’Egitto a cui l’Italia ha continuato a vendere armamenti. La politica doveva fare di più”.