Da Matteo Bassetti e Matteo Renzi, adesso l’idea finisce per non dispiacere anche membri del Cts e del governo rendendo reale l’ipotesi che il bollettino quotidiano della situazione pandemica venga stravolto. C’è chi vorrebbe fornire solo i dati della pressione sugli ospedali, altri solo dell’occupazione delle terapie intensive e chi invece trasformerebbe la relazione con tutti i numeri in un riassunto settimanale. Tutti dimenticano un aspetto: il numero dei nuovi contagi rilevati permette di stimare grosso modo quante delle persone infettatesi finiranno in ospedale. Insomma: se oggi ci sono 100mila casi, è possibile stimare quanti finiranno per occupare un posto letto Covid nei prossimi giorni.

I numeri giganteschi che ogni giorno sono generati dalla variante Omicron vengono ormai ritenuti superflui da diversi esponenti del mondo scientifico, politico e istituzionale. Da giorni Matteo Renzi propone di diffondere solo i dati delle terapie intensive, come se i ricoverati con sintomi – oggi sono circa 16mila – non creassero un sovraccarico sul sistema ospedaliero. L’idea era stata lanciata da Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive del San Martino di Genova, e trova d’accordo anche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

“Condivido la sua posizione circa l’inutilità di un report giornaliero dei contagi, perché il numero dei contagi di per sé non dice nulla. Da parte mia ho proposto anche al ministro della Salute di fare una riflessione sull’attuale sistema di report e la mia posizione è condivisa dal mio partito Noi con l’Italia. Mi auguro che possa diventare maggioritaria all’interno della maggioranza”, ha spiegato sottolineando come nella situazione attuale “sia necessario soffermarsi essenzialmente sui dati delle ospedalizzazioni e occupazione delle terapie intensive”. Almeno il sottosegretario non escluderebbe dal bollettino l’occupazione dei reparti di area medica, vera emergenza in questo momento con il 26% di tutti i posti letto disponibili in Italia occupati da pazienti Covid. Si tratta, è bene ricordarlo, di letti che sempre più spesso vengono recuperati riconvertendo reparti di altre specialità, rallentando o cancellando ricoveri non Covid e interventi ordinari differibili.

A favore di un cambio del report dei contagi si è espresso anche Donato Greco, infettivologo e membro del Comitato tecnico scientifico, che ne suggerisce una rimodulazione settimanale: “Mi sembrerebbe naturale farlo – ha spiegato a Rai Radio1 – Noi del Cts stiamo discutendo del parlarne col governo”. “Dovremmo – ha aggiunto invece Costa – soffermarci soprattutto sui dati delle ospedalizzazioni e delle terapie intensive, perché oggi l’obiettivo è ridurre la pressione sugli ospedali e fare in modo che questi possono garantire tutte le cure anche ai pazienti non Covid”.

Dunque, attualmente “il dato relativo al numero dei contagi quotidiano non è così cruciale, ma lo sono i dati sulle ospedalizzazioni”. Il fatto, chiarisce Costa, è che “il fine è ormai la convivenza con il virus Sasr-CoV-2 ed è chiaro che la convivenza evidenzierà sempre un certo numero di contagiati”, ma la “cosa davvero importante è che i casi rilevati non determinino pressione eccessiva sugli ospedali”. D’altronde, conclude, “in una fase endemica dell’epidemia di Covid, i contagi giornalieri non li comunicheremmo comunque più perché non avrebbe senso, e non ha senso comunicarli neanche oggi poiché il numero dei contagi di per sé non dice nulla”, aggiunge senza considerare che il ‘serbatoio’ dei contagiati è proprio quello che genera le ospedalizzazioni e quindi conoscere la sua portata permette di stimare come si sta evolvendo la pandemia e quale impatto è destinata ad avere proprio sulle strutture sanitarie.

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