“In questo anno abbiamo ascoltato il silenzio del pianeta e abbiamo avuto paura ma abbiamo reagito e costruito una nuova solidarietà, perché nessuno è al sicuro da solo”. Comincia così l’ultimo videomessaggio condiviso sui social prima di Natale da David Sassoli, morto nella notte tra il 10 e l’11 gennaio. Parlando come presidente del Parlamento europeo, Sassoli, a tre giorni dal ricovero, tirava le somme dell’anno: “Abbiamo visto nuovi muri e i nostri confini in alcuni casi sono diventati i confini tra morale e immorale, tra umanità e disumanità. Muri eretti contro persone che chiedono riparo dal freddo, dalla fame, dalla guerra, dalla povertà”. Nel 2021, proseguiva, “abbiamo lottato accanto a chi chiede più democrazia, più libertà, accanto alle donne che chiedono diritti e tutele. A chi chiede di proteggere il proprio pensiero. Accanto a coloro che continuano a chiedere un’informazione libera e indipendente”. Sassoli sottolineava ancora: “Abbiamo finalmente realizzato, dopo anni di crudele rigorismo, che la disuguaglianza non è né tollerabile né accettabile, che vivere nella precarietà non è umano, che la povertà è una realtà che non va nascosta ma che dev’essere combattuta e sconfitta. Il dovere delle istituzioni europee di proteggere i più deboli e non di chiedere altri sacrifici aggiungendo dolore al dolore”. “Oggi l’Europa con il Piano di recupero ci dà grandi opportunità di abbandonare l’indifferenza – sottolineava ancora – è la nostra sfida, quella di un mondo nuovo, che rispetta le persone, la natura, e crede in una nuova economia basata non solo sul profitto di pochi ma sul benessere di tutti”. Il presidente del Parlamento europeo concludeva: “Per questo voglio dirvi buone feste, buon anno, buon Natale. Il periodo del Natale è il periodo della nascita della speranza. E la speranza siamo noi quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini, quando combattiamo contro tutte le ingiustizie. Auguri a noi, auguri alla nostra speranza”.
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