La compagnia tedesca Lufthansa, di cui fanno parte anche i vettori Bruselles Airlines, Austrian Airlines ed Eurowing, ha confermato oggi di aver effettuato circa 18mila voli senza passeggeri con l’unico scopo di mantenere i propri slot nei vari aeroporti. Nei giorni scorsi era emerso il dato relativo alla sola Brussel Airlines che ha operato 3mila voli vuoti o quasi. Il gruppo ha annunciato che da qui a fine marzo cancellerà 33mila voli ma sarà comunque costretto ad effettuati collegamenti al momento inutili. Scelte simili coinvolgono molti vettori europei alle prese con regole della Commissione Ue che impongono di utilizzare i “posti” negli scali almeno al 50% pena la perdita del diritto di decollo e atterraggio. Il tasso salirà al 64% in estate. Una soglia comunque più bassa rispetto all’80% fissato prima della pandemia ma sembra che ora Bruxelles sia in ritardo nel prendere atto dell’effetto che la diffusione della variante Omicron sta provocando sul settore aereo.
Alla luce dei dati comunicati da Lufthansa il governo belga ha scritto una lettera alla Commissione Ue per sollecitare una modifica delle regole. Venerdì 14 gennaio è stata fissata una videoconferenza del commissario agli Affari Economici Ue, Paolo Gentiloni, con Peter Gerber, amministratore delegati di Brussels Airlines, responsabile per gli affari europei di Lufthansa e presidente dell’associazione tedesca dell’aviazione. Nel frattempo Ryanair attacca e invita Lufthansa a ridurre i prezzi per occupare i voli, in alternativa di lasciare gli slot a vettori più competitivi. Oggi l’aeroporto di Heathrow, primo scalo londinese e il più trafficato della Gran Bretagna, ha comunicato che nelle ultime settimane del 2021 il traffico passeggeri è precipitato su livelli inferiori a quelli del 2020. Circa 600mila passeggeri hanno cancellato le loro prenotazioni solo nel mese di dicembre. I responsabili dello scalo sottolineano come ci sia una forte incertezza sulle tempistiche con cui il traffico potrà tornare su valori normali. La Iata (l’organizzazione internazionale del trasporto aereo) stima che una piena ripresa non si vedrà prima del 2025.