Cronaca

Roma, una bandiera nazista sulla bara della militante di Forza Nuova: indaga la Digos. La diocesi di Roma: “Simbolo orrendo”

Il video diffuso in rete immortala il funerale di Alessia Augello detta "Tugsy", tenuto lunedì fuori dalla chiesa di Santa Lucia, sulla circonvallazione Clodia. Il feretro, coperto da una svastica è circondato da una folla di persone a braccio teso che gridano "Presente!". A quanto si apprende, sono già stati individuati diversi esponenti dell'estrema destra della capitale. La parrocchia prende le distanze: "Eravamo all'oscuro di quanto stava per accadere"

Una bara coperta dalla bandiera nazista fuori dalla chiesa di Santa Lucia, sulla circonvallazione Clodia, circondata da una folla di persone a braccio teso che gridano “Presente!” quando uno di loro chiama il nome della defunta. Il video diffuso in rete che immortala il funerale di Alessia Augello detta “Tugsy” – 44enne militante di Forza Nuova – è oggetto di un’indagine della Digos di Roma, che sta identificando i partecipanti alla grottesca dimostrazione nera tenuta lunedì. A quanto si apprende, sono già stati individuati vari esponenti dell’estrema destra della Capitale. E in un post pubblicato su Facebook a prendere le distanze è la stessa parrocchia: “Purtroppo quanto si è verificato all’esterno della chiesa alla fine della celebrazione è avvenuto senza nessuna autorizzazione da parte del parroco né del sacerdote celebrante, entrambi all’oscuro di quanto stava per accadere”, si legge nel messaggio firmato da “don Alessandro, don Paolo Emilio e tutta la comunità sacerdotale parrocchiale”. “A tale proposito intendiamo esprimere la nostra profonda tristezza, delusione e disappunto per quanto si è verificato prendendo le distanze da ogni parola, gesto e simbolo utilizzati, riconducibili a ideologie estremiste lontane dal messaggio del Vangelo”.

Il giorno successivo, a condannare l’episodio è arrivata anche una nota della diocesi di Roma guidata da papa Francesco: il vicariato “deplora con fermezza quanto accaduto ieri, davanti alla parrocchia di Santa Lucia, alla totale insaputa del parroco don Alessandro Zenobbi e di tutto il clero parrocchiale, al termine della celebrazione di un funerale”, si legge. La bandiera con la svastica, scrive la diocesi, è un “simbolo orrendo inconciliabile con il cristianesimo”: “La strumentalizzazione ideologica e violenta, ancor più quella che segue un atto di culto e in prossimità di un luogo sacro, per la comunità ecclesiale di Roma e per tutti gli uomini di buona volontà della nostra città rimane grave, offensivo e inaccettabile“. E precisa che il funerale si era svolto “senza alcun segno o manifestazione che facesse presagire ciò che è accaduto subito dopo”. “La diocesi di Roma, nelle sue tante componenti ecclesiali, lavora da tempo con dedizione per formare, educare e così disattivare ogni meccanismo di odio, di contrapposizione, di tentazione violenta, ideologica e discriminatoria“, conclude il comunicato.