È incostituzionale il requisito del permesso di lungo soggiorno chiesto agli stranieri extracomunitari per accedere al bonus bebè e all’assegno di maternità. Lo ha stabilito la Corte costituzionale, riunita in camera di consiglio l’11 gennaio 2022, dopo che la la questione era stato sollevata dalla Corte di cassazione. La Consulta ha ritenuto che le disposizioni censurate siano in contrasto con gli articoli 3 e 31 della Costituzione e con l’articolo 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane.
I temi sono tornati all’attenzione dei giudici costituzionali dopo la pronuncia della Corte di giustizia dell’Unione europea del 2 settembre 2021 (C-350/20), che ha risposto ai quesiti posti il 30 luglio 2020 dalla Consulta con l’ordinanza di rinvio pregiudiziale n. 182. La Corte di Lussemburgo aveva già affermato, infatti, che la normativa italiana non è compatibile né con l’articolo 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue: quest’ultimo prevede il diritto alle prestazioni di sicurezza sociale. Allo stesso modo non è compatibile con l’articolo 12, della direttiva 2011/98/Ue, che disciplina il trattamento tra cittadini di Paesi terzi e cittadini degli Stati membri.