E’ un recordman di conversioni: dice di aver convinto cinque su 7 contrari ai vaccini. Come? “Lasciamo perdere le scomuniche e proviamo, ciascuno di noi, a convincere qualcuno la percentuale dei no vax può essere ridotta” racconta al Corriere della Sera l’ex ministro e vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, immunodepresso che da anni ha a che fare con seri problemi di salute. Anche per questo dice: “Rispetto al Covid mi sento come lo sciatore che fa lo slalom tra i paletti”. Tra Natale ed Epifania ha fatto 6 tamponi. E appunto ha cercato di convincere parenti e amici impauriti dal vaccino. Secondo Calderoli “bisogna fare ogni sforzo di convinzione”. Poi, certo, non sempre va tutto bene. E a quel punto: “Se non vuoi il green pass, ti diamo il black pass” dice il senatore. “Una delle due persone con cui ho fallito è un mio parente – racconta ancora al Corriere – Ho discusso con lui per ore e ore, ho fatto notte e poi sono stato costretto a mandarlo a quel paese. Gli ho tolto il saluto, non deve nemmeno provare a telefonarmi. Chi si chiama fuori dalla responsabilità collettiva deve essere messo ai margini”.
Tra i vari tamponi “natalizi” ne sono serviti un paio per capire meglio una febbre, che poi era un’influenza normale: “È dura vivere così – dice Calderoli al Corriere – E non si può accettare che un 10 per cento di italiani possa mettere a rischio la salute, oltre alla libertà, del restante 90 per cento che si è fatto carico, qualcuno anche con le sue legittime perplessità, di vaccinarsi. Non condanno nessuno in via preventiva. Però chi si ostina a non prendere atto della realtà lo costringerei a vedere cosa succede nelle corsie degli ospedali. Vorrei che provassero cosa significa passare giorni con il casco in testa, quel rumore assordante che non ti consente nemmeno di riposare”. La linea dura vale anche dentro la Lega. I due assessori di Sassuolo che si sono dimessi perché no vax? “Il mondo andrà avanti comunque. Troveremo due assessori più responsabili”.