I primi due mesi e mezzo di vita di Ita Airways, operativa dallo scorso 15 ottobre, si sono chiusi con ricavi inferiori del 50% rispetto a quelli previsti nel piano industriale. Lo ha detto il presidente della compagnia controllata al 100% dal Tesoro, Alfredo Altavilla durante la sua audizione alla commissione Trasporti della Camera. Il dato è in raffronto al piano industriale che già incorpora l’impatto della pandemia. Vero è che il mese di dicembre ha visto una recrudescenza dei contagi che ha ridotto sensibilmente i passeggeri di tutte le compagnie e di tutti gli aeroporti. Altavilla ha indicato come cause del risultato al di sotto delle previsioni “la pandemia, poi non abbiamo vinto il bando di gara della Sardegna e non abbiamo potuto cominciare la campagna pubblicitaria per vendere i biglietti fino al 10 ottobre”.

L’amministratore delegato Fabio Lazzerini, a sua volta ascoltato alla Camera, ha spiegato che “a dicembre e gennaio abbiamo cancellato 849 voli, pari al 7% del totale per preservare cassa e costi”. Guardando al futuro Altavilla ha affermato che un’alleanza con cessione di una quota di capitale potrebbe concretizzarsi entro la prima metà del 2022. Nei giorni scorsi sono circolate voci di un possibile interessamento del gruppo Lufthansa. Nessuna menzione dei vertici di Ita a questa possibilità. Tante le domande dei deputati presenti ma poco il tempo a disposizione, è stata quindi fissata una seconda audizione per mercoledì prossimo. Restano quindi per ora senza risposte domande sulle retribuzioni degli alti dirigenti della compagnia e sul “mandato” del Tesoro.

Altavilla ha aperto alla possibilità di attingere per eventuali nuove assunzioni anche al bacino dei dipendenti di Air Italy, compagnia che ha chiuso definitivamente i battenti a inizio 2022 lasciando oltre 1.300 persone senza occupazione né cig. “Se le ipotesi di crescita, di flotta e di sviluppo del network, fossero coerenti con lo scenario macroeconomico che avevamo nel business plan, pensiamo di dover aver bisogno di assumere circa un migliaio di persone nel 2022, suddivisi fra 300 tra comandanti e piloti e oltre 600 assistenti di volo”, ha spiegato il presidente esecutivo di Ita aggiungendo però di non essere interessato “a quello che succede a quelle persone” della vecchia Alitalia che non sono state assunte da Ita, “non è un problema mio perché altrimenti diventiamo non più un’azienda che deve stare sul mercato ma una Croce Rossa dei dipendenti della vecchia Alitalia, che non ho intenzione di essere”. Il ripetuto ricorso di Altavilla a termini inglesi (“abbiamo offsettato gli elementi negativi”, “ci attendiamo che Omicron finisca prima dalla summer”) ha indispettito l’onorevole Maurizio Lupi, deputato di Noi per l’Italia, che ha ricordato al presidente della compagnia come i regolamenti della Camera prevedano che si parli in italiano.

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