“Abbiamo un senso di déjà vu rispetto alla prima ondata e ci stiamo preparando per una guerra, proprio come abbiamo fatto nella prima ondata”. Moshe Ashkenazi, dello Sheba Medical Center il più grande ospedale di Israele, ha spiegato che ci si sta preparando a una nuova ondata di ricoveri dei più piccoli e poiché i bambini sono sempre più contagiati dalla variante Omicron del coronavirus, è stato deciso di aprire un reparto ad hoc.
“La Omicron sembra essere meno virulenta rispetto ad altre varianti, ma la maggior possibilità di essere contagiati porterà diversi bambini a essere ricoverati in ospedale”, ha detto Ashkenazi al Times of Israel, paragonando gli attuali numeri dei contagio a quelli della prima ondata all’inizio del 2020. “Purtroppo i contagi si stanno diffondendo così velocemente che mi aspetto che questo nuovo reparto si riempia entro 10-14 giorni, quindi dovremo aprirne un altro“, ha aggiunto.
Israele, che sta proseguendo la campagna vaccinale con la somministrazione della quarta dose di vaccino anti Covid, ha registrato un aumento di contagi nei giorni scorsi, sfiorando i 38mila casi ieri a fronte di 332.993 test con un tasso di morbilità oramai all’11.38% ed un Fattore R al 2.05. Crescono anche i malati gravi. In compenso salgono gli israeliani over 60 che si vaccinano con la quarta dose: ora sono oltre 367mila. Secondo il ministro della Cooperazione regionale Esawi Frej in base alle ultime proiezioni Israele si avvia verso “l’immunità di gregge. In base ai dati – ha detto al sito Ynet – nelle prossime 3 settimane tra i 2 e i 4 milioni di persone risulteranno positive. Questa è la direzione”.
Tel Aviv ha deciso la distribuzione di test gratuiti alle famiglie di bambini che frequentano la scuola materna e le scuole elementari in modo che possano rilevare a casa un’eventuale loro positività al Covid-19 prima di andare scuola. Il primo ministro israeliano Naftali Bennett, durante una riunione di governo due giorni fa ha detto che “ogni bambino in Israele – quelli degli asili e delle scuole elementari – nei prossimi giorni riceverà tre kit di test rapidi a casa”. Il premier ha inoltre spiegato che si sta provvedendo a ridurre il prezzo dei test antigenici rapidi, che verranno presto venduti anche nei supermercati.