L'ex braccio destro di Berlusconi ed ex spalla di Renzi è stato avvistato in un ristorante con i parlamentari dell'Udc. E avverte: "Sbaglia chi pensa che il Cavaliere stia solo fingendo di fare campagna: quando si mette in testa una cosa, va in fondo"
Meno dodici giorni al 24 gennaio, meno dodici giorni dall’inizio delle votazioni per il presidente della Repubblica. Gli incontri tra leader, deputati e senatori si susseguono. A dare il via alle danze è stato l’incontro tra il leader del M5s Giuseppe Conte e il segretario del Pd Enrico Letta di lunedì. Ieri, martedì, è stata la volta di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Per il palazzo oggi, dopo il duello a distanza tra Salvini e Letta in tv, è il giorno della riflessione e delle interpretazioni.
Nel caos dei tessitori delle trame quirinalizie, a destare curiosità è il pranzo tra il segretario nazionale dell’Unione di Centro, Lorenzo Cesa e l’uomo dei numeri parlamentari della stagione berlusconiana (e anche renziana), Denis Verdini. I due si sono incontrati al ristorante Pastation, che si trova a metà strada tra la Camera dei Deputati ed il Senato.
Al termine del pranzo, Verdini si è rifiutato di parlare con i giornalisti, perché le norme sugli arresti domiciliari a cui è sottoposto, non glielo permettono. L’ex senatore ha a disposizione un permesso e questo gli consente, da diverse settimane, di pranzare nel ristorante di cui il primogenito è socio. A chi lo ha sentito in queste ore l’ex braccio destro del Cavaliere da una parte assicura che non si sta occupando del successore di Mattarella, ma dall’altra, conoscendo molto bene Berlusconi, avverte: “Sbaglia chi pensa che lui stia solo fingendo di fare campagna per sé stesso, per poi sfilarsi e fare il regista dell’elezione di un altro. Silvio quando si mette in testa una cosa, va fino in fondo“. E sulla convinzione di Berlusconi di avere i numeri per farsi eleggere, Verdini confida: “Non lo so, è difficile, è difficile…”.
Tornando al pranzo con gli ex democristiani (compreso il senatore Antonio De Poli, questore a Palazzo Madama dal 2013). Quando lascia il ristorante, Cesa minimizza la portata dell’incontro: “Il nostro incontro? Un caso”. Ma sulla candidatura di Berlusconi è sicuro: “Alla quarta votazione vedrete che il centrodestra sarà unito sul suo nome”.