BERLUSCONI AL QUIRINALE? NO GRAZIE. Firma anche tu la petizione su Change.org
Un elenco di (fantasiosi) meriti e primati di Silvio Berlusconi, squadernati su un foglio di quotidiano per sostenere l’ardita tesi: “Chi come lui” è adatto a ricoprire la più alta carica dello Stato? L’irrituale endorsement alla corsa del Caimano firmato da “Forza seniores“, il dipartimento over 65 di Forza Italia, occupa l’intera pagina 5 del “Giornale” di famiglia diretto da Augusto Minzolini. Si tratta di una locandina-manifesto dal titolo “Chi è Silvio Berlusconi”, accompagnata da una sua foto risalente a parecchi anni fa. Già, chi è? Di certo, come hanno ricordato i fondatori del Fatto nella petizione già sottoscritta da 215mila persone (firma qui), è un condannato definitivo per frode fiscale, un ex affiliato alla loggia massonica P2, corruttore di parlamentari e promotore di leggi ad personam. Ma i suoi supporter più anziani preferiscono altre definizioni che – a parer loro – lo rendono il miglior candidato possibile al Colle. Sono ben 22: si parte dal sentimentale (“Una persona buona e generosa”), per chiudere con l’epico (“L’eroe della libertà che, con grande sprezzo del pericolo, è sceso in campo nel ’94 per evitare a tutti noi un regime autoritario e illiberale”).
Nel mezzo, ecco l’agiografia riproduttiva (“Il padre di cinque figli e nonno di quindici nipoti”), quella relazionale (“Un amico di tutti, nemico di nessuno”), quella fiscale (“Tra i primi contribuenti italiani”), quella macroeconomica (“Tra i primi imprenditori italiani per la creazione di posti di lavoro”). Senza scordare l’evergreen del “più giovane imprenditore italiano nominato Cavaliere del lavoro“, e la retorica del (presunto) “self-made man, esempio per tutti gli italiani”. I seniores elogiano il proprio leader anche in quanto “inventore e costruttore delle città “sicure” con tre circuiti stradali differenziati”, “primo editore d’Italia e il più liberale”, “fondatore della tv commerciale in Europa”, e, “con Ennio Doris, della Banca del Futuro”, “presidente di Club che ha vinto di più nella storia del calcio mondiale”. Poi si passa al curriculum politico. Qui si spazia dalla sobrietà (“Parlamentare europeo in carica”, “Il presidente del Consiglio che ha governato più a lungo nella storia della Repubblica”), alla megalomania (“Il fondatore del centro-destra liberale, cristiano, europeista e garantista”, “Il più votato parlamentare italiano con più di 200 milioni di voti”) al puro superomismo (“L’ultimo presidente del Consiglio eletto democraticamente dagli italiani (2008)”, “Il presidente del Consiglio che in soli sei mesi ha ridato una casa ai terremotati dell’Aquila (2009)”).
Il climax però si raggiunge con l’elenco dei successi e onori internazionali che – secondo i suoi fan – Silvio è stato capace di raggiungere. Lo sforzo di fantasia qui arriva al surrealismo: “Il leader occidentale più apprezzato e più applaudito (8 minuti) nella storia del Congresso americano”, “l’italiano più competente nella politica internazionale, ascoltato e apprezzato, autorevole e umano, capace di intessere e coltivare le amicizie personali più profonde con i più importanti leader mondiali” e infine – con sprezzo di Gorbačëv e della caduta del Muro – “Il presidente del Consiglio che mise fine alla guerra fredda con l’accordo di Pratica di Mare tra George Bush e Vladimir Putin (anno 2002)”. Bum. Non si citano, chiaramente, nè le corna al summit Ue, nè il “kapò” a Schulz, nè la telefonata dando le spalle alla Merkel, nè l’Obama “abbronzato“. Ma in quel caso l’elenco sarebbe diventato troppo lungo.
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