Investire negli immobili, senza i soldi necessari per comprare una casa? È possibile, già da qualche anno. E ormai anche sul mercato italiano si raccolgono milioni di euro, con questa modalità, grazie al crowdfunding immobiliare.
Un articolo sul Magazine di Immobiliare.it spiega nel dettaglio che cos’è e come funziona.
Se il crowdfunding generico è la raccolta diffusa di capitali per sostenere imprese di ogni tipo, specialmente startup, il crowdfunding in versione immobiliare è un sistema a cui ricorrono gli sviluppatori di un progetto immobiliare come alternativa al credito bancario. In particolare, chiedono denaro a piccoli risparmiatori per coprire una quota dei costi, variabile dal 10% al 30%.
Come funziona
Chi vuole diventare investitore di un progetto di crowdfunding immobiliare deve registrarsi su una delle piattaforme esistenti e scegliere tra i vari progetti proposti. Le opzioni sono tantissime e comprendono anche proposte all’estero.
Non è necessario investire cifre importanti, si può diventare investitori anche solo investendo poche centinaia di euro.
Due tipi di piattaforme
Le piattaforme di crowdfunding immobiliare si dividono in due tipi: gli operatori “equity”, quando acquistano delle quote diventano effettivamente titolari di un piccolo pezzetto di quote societarie del veicolo che propone l’investimento. Gli operatori “lending”, invece, intrattengono un rapporto di tipo finanziario, non societario, con lo sviluppatore: è come se il responsabile del progetto gli chiedesse un prestito promettendo in cambio un rendimento appetibile.
I numeri del crowdfunding
In Italia, secondo l’ultimo rapporto Real estate crowdfunding report 2020, curato dal portale Walliance e dal Politecnico di Milano, finora sono stati raccolti 157,87 milioni di euro in questa modalità, da quando il sistema ha iniziato a prendere piede (2017). Per un totale di 157 milioni di euro, ne sono stati investiti 65 milioni nel 2020 e oltre 40 nei primi sei mesi del 2021.