Emergono nuovi elementi sull’indagine riguardante la presunta truffa ai danni dell’Inps da parte del gruppo editoriale Gedi. Fatti che risalgono al periodo 2011-2015 quando il gruppo apparteneva ancora alla famiglia De Benedetti (il patron Carlo è oggi editore del quotidiano Domani), prima del passaggio alla famiglia Agnelli-Elkann. La vicenda riguarda un’ottantina di prepensionamenti effettuati nella redazione di La Repubblica sfruttando illeciti escamotage come trasferimenti fittizi di personale e de mansionamenti. L’ inchiesta segue l’indagine avviata dall’Inps nel 2018 dopo le segnalazioni apparse su Il Fatto Quotidiano.
Lo scorso il quotidiano La Verità ha dato notizia del sequestro di 39 milioni di euro (la stima del presunto danno erariale) . Gli indagati sono al momento un centinaio, 80 prepensionati, 16 dirigenti, alcuni sindacalisti e due funzionari dell’Inps. Le accuse vanno dalla . I prepensionamenti sono stati infatti ottenuti attraverso trasferimenti fittizi, falsi esuberi, falsificazione di libretti del lavoro per aggiungere anni di contribuzione. Il tutto al fine di “conservare la marginalità del gruppo” come chiesto dai soci di maggioranza. In sostanza continuare a fare profitti riducendo il costo del lavoro riducendo gli organici.
Lo stesso quotidiano riporta oggi i contenuti di alcuni documenti ed intercettazioni relativi alla vicenda. In particolare un colloquio tra l’ex amministratrice delegata del gruppo Gedi Monica Mondardini e il docente de La Sapienza Arturo Moresca, giuslavorista a cui la manager si era rivolta per ottenere un parere a sostegno della linea difensiva del gruppo editoriale. La discussione avviene durante un incontro del 2018 in un ristorante romano a cui partecipano anche Corrado Corradi, Roberto Moro ed Ezio Mauro. In particolare Moresca dice a Morandini: “Dottoressa questi sono artifizi…alcuni sono artifizi…perché voi dovevate trasferirli fisicamente (i dipendenti poi prepensionati, ndr)”. Al che la manager replica: “Lei crede che sarei qui se fossero trasferiti realmente”?
I De Benedetti non sarebbero stati informati delle strategie sui prepensionamenti adottate a tal fine dal gruppo (e infatti non sono indagati). A gestire la pratica erano invece quattro top manager della società. Oltre all’ex amministratrice delegata Mondardini (oggi a.d. del gruppo Cir, sempre della famiglia De Benedetti) ne facevano parte Corrado Corradi, tutt’ora direttore generale di Gedi e Roberto Moro, capo delle risorse umani. L’ultimo del quartetto è Romeo Marrocchio che nel frattempo è passato a Il Sole 24 Ore dove ricopre la carica di responsabile del personale. Lo stesso Marrocchio in questi giorni sta discutendo con la redazione del quotidiano economico un piano di prepensionamenti e cassa integrazione a rotazione.