La produzione industriale italiana è tornata sui livelli precedenti allo scoppio della pandemia. Questo grazie a un progresso dell’attività dello scorso novembre dell’1,9% rispetto ad ottobre e del 6,3% nel confronto con novembre 2020. Lo comunica l’Istat segnalando come la spinta maggiore derivi dal comparto energia, in crescita del 12,4% rispetto all’anno prima. In particolare gli incrementi su base annua maggiori sono la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+25,1%), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+13,3%) e la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+11,6%). Bene che la meccanica che sale del 10%. Flessioni si registrano solo nelle attività estrattive (-11%), nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-9,3%) e nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (-1,8%).

I numeri comunicati dall’Istat entusiasmano il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta che parla dell’Italia come della “locomotiva d’Europa”. “L’industria italiana gode di ottima salute, anzi, fa da locomotiva in Europa. Il dato Istat conferma una più che positiva dinamica del ciclo economico relativo all’output dell’industria che, grazie a un eccellente effetto trascinamento sul 2022, ci induce a rivedere al rialzo le stime sul Pil per l’anno appena chiuso e a rafforzare le aspettative per l’anno appena aperto“, afferma Brunetta che aggiunge, “Se si dovesse registrare nell’ultimo trimestre 2021 una crescita attorno al +1% dovremmo rivedere al rialzo, ancora una volta, le previsioni di crescita dell’economia italiana dal +6,3% al +6,4% o perfino al +6,5%”

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