Televisione

Non è l’Arena, Massimo Giletti ospita Povia. Nino Cartabellotta dà forfait: “Ma cosa vengo a fare con lui?”

Giletti concede spazio in prima sera al discusso cantautore Lombardo, informando il pubblico del no a un confronto da parte di Nino Cartabellotta, il professore presidente della Fondazione Gimbe, tra le voci più autorevoli nell'analisi del Covid e dei suoi sviluppi sanitari e statistici, che un mese fa, a metà dicembre, aveva ironizzato su Twitter sulla positività dello stesso Povia con un tweet: "Finché i cretini fanno(eh) Finché i cretini fanno(ah) Finché i cretini fanno boom"

di Giuseppe Candela

Giuseppe Povia è stato ospite a “Non è l’Arena” esponendo le sue idee, a dir poco strampalate, su Covid-19 e vaccini. Pandemia e musica nel talk show di La7 dove si esibisce, rigorosamente in playback, con il brano “Liberi di scegliere“: “Io non posso mandare all’aria una vita di cure, nella quale ho fatto anche dei vaccini, solo perché non ne faccio uno che mi fa terrore. Io sono un No covid vax e la canzone è totalmente in linea con l’articolo 32 della Costituzione che parla della libertà di scelta. E’ difficile cantare questa canzone in Italia perché un tema sociopolitico accende un dibattito e crea una divisione tra il popolo. Io sono un cantautore molto sociale se mi appassionano dei temi cerco di comunicarli in musica”, ha spiegato prima della sua esibizione. “Povia ha ragione da vendere a fare una canzone dal titolo Liberi di scegliere”, il commento in collegamento dell’europarlamentare no-vax Francesca Donato.

Giletti concede spazio in prima sera al discusso cantautore Lombardo, informando il pubblico del no a un confronto da parte di Nino Cartabellotta, il professore presidente della Fondazione Gimbe, tra le voci più autorevoli nell’analisi del Covid e dei suoi sviluppi sanitari e statistici, che un mese fa, a metà dicembre, aveva ironizzato su Twitter sulla positività dello stesso Povia con un tweet: “Finché i cretini fanno(eh) Finché i cretini fanno(ah) Finché i cretini fanno boom”, citando un passaggio di “I bambini fanno oh”. “Se sono deluso? Sì, è un segnale. Io non porto rancore ma non capisco perché medico deve abbassarsi a livello dell’hater”, spiega in studio il vincitore di Sanremo 2006. “Mi ha detto ma cosa vengo a fare? Tanto Povia ha la sua idea e non riesco a cambiarla“, ha rivelato in studio il giornalista torinese.

Il cantante ha quindi spiegato le sue posizioni in tema di Covid e vaccini: “Io sono no covid vax per terrore, incidono anche due cose personali. Due amici hanno subito danni dai vaccini, giocavamo a pallone la settimana prima, due dosi di Pfizer il primo è deceduto e il secondo ha una trombosi alla gamba, ancora non si muove. Non c’è correlazione, non voglio far polemiche però…secondo me c’è. C’è una babilonia psico-medico-scientifica che continua a creare confusione e aggressività”.

Sul finale la citica alla canzone spot pro vax dei tre virologi Matteo Bassetti, Fabrizio Pregliasco e Andrea Crisanti: “Tra le ragioni per cui provo terrore a farmi questo vaccino qua, che continuate a dire che è l’unica via, ci sono anche questi atteggiamenti dei medici. Non è per sdrammatizzare, questo drammatizza perché il medico perde credibilità. Non mi sorprenderebbe – conclude l’artista lombardo – se li vedessi al Festival di Sanremo con il nastro verde, perché sarà un Sanremo green, e loro cantassero ‘Si può daaar…’, ciao Massimo me ne vado“, ha concluso Povia prima di lasciare lo studio.

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