Tutti sono furiosi con il premier britannico Johnson e più parti chiedono le sue dimissioni. Le sue scuse durante la seduta della Camera dei Comuni non sono bastate a placare gli animi e, anzi, la scoperta della sua partecipazione ad un party organizzato in pieno lockdown, nei giardini di Downing Street, e al quale erano presenti centinaia di persone, ha destato malcontento anche all’interno del suo stesso partito. Secondo quanto infatti riporta il Guardian, più del 60% dei deputati conservatori sono ora favorevoli alle dimissioni del capo del governo. Anche l’esponente del partito Tory, William Wragg, presidente della Commissione affari costituzionali e amministrazione pubblica, e vice presidente del comitato 1922 (il gruppo conservatore alla Camera dei Comuni) si è espresso con forza per chiedere l’intervento del Partito. Il gruppo scozzese dei Tory, per bocca del loro leader Douglas Ross, ha espresso il proprio favore sulle sue dimissioni. Già ieri il leader dell’opposizione laburista Keir Starmer, durante il suo intervento in Parlamento, aveva già sfidato il premier britannico a dimettersi. Starmer aveva definito le scuse di Johnson “senza valore”, accusandolo di aver mentito alla Camera e al popolo britannico.
Il terremoto del “party-gate”, come è stato definito dai media inglesi, è stato provocato dalla pubblicazione di una mail inviata dal segretario privato del premier, Martin Reynolds, a un centinaio di invitati in cui si esortavano i partecipanti a “portarsi da bere“. Ma questo non è che l’ennesimo degli scandali sui party tenuti durante la pandemia: l’8 dicembre scorso la portavoce del governo per la Cop26 di Glasgow, Allegra Stratton, si era dimessa in lacrime dal suo ruolo per un video circolato su internet che mostrava membri senior del suo staff che scherzavano sul fatto di organizzare una festa di Natale per violare le restrizioni dettate dal coronavirus nel pieno del periodo di lockdown. Ai tempi Johnson aveva spiegato alla Camera dei Comuni di “essersi infuriato nel vedere quella clip” scusandosi “senza riserve per l’offesa che ha causato al Paese” e aveva ordinato un’immediata inchiesta su quanto accaduto.
Ma ora obiettivo della protesta è proprio il premier. E all’indomani delle sue scuse arriva la condanna da parte dell’opinione pubblica inglese. Il titolo principale del Guardian della giornata di oggi, 13 gennaio, è: “Il futuro del primo ministro è sul filo del rasoio dopo le scuse del partito” e riporta che c’è una diffusa “derisione” per la sua affermazione sul fatto che non si rendeva conto che stava partecipando ad una festa. Il Guardian spiega inoltre che alcuni parlamentari stanno apertamente discutendo dell’invio di alcune lettere a Graham Brady, il presidente del comitato 1922, chiedendo un voto di sfiducia a Johnson. Brady non rivelerà quante lettere ha ricevuto fino al raggiungimento della soglia dei 54 voti, ma un ex ministro riferisce che il numero potrebbe essere di circa 25. Il Times titola così la sua prima pagina: “Il primo ministro ribelle si rifiuta di dimettersi mentre i sondaggi scivolano ulteriormente”, mentre il Finantial Times scrive: “Johnson affronta le richieste dei tories di dimettersi dopo aver partecipato alla festa durante il lockdown” e il quotidiano inglese i dice: ” I conservatori chiedono a Boris Johnson di dimettersi”.
Insomma, uscirne puliti questa volta sembra difficile e per BoJo, a quanto pare, la festa sembra essere finita (“The party’s is over” come titola il Daily Mirror nella prima pagina del 12 gennaio).
Mondo
Uk, ora anche i Tory chiedono le dimissioni di Boris Johnson dopo il ‘party-gate’: più del 60% del suo partito è favorevole
Il capo del governo di Londra ha ammesso, durante la seduta della Camera dei Comuni del 12 gennaio, di aver partecipato ad una festa il 20 maggio 2020, in pieno lockdown, e si è scusato spiegando che credeva che fosse “un evento di lavoro” e di essersene andato tornando nel suo ufficio. Ma ora tutti sono furiosi con il primo ministro
Tutti sono furiosi con il premier britannico Johnson e più parti chiedono le sue dimissioni. Le sue scuse durante la seduta della Camera dei Comuni non sono bastate a placare gli animi e, anzi, la scoperta della sua partecipazione ad un party organizzato in pieno lockdown, nei giardini di Downing Street, e al quale erano presenti centinaia di persone, ha destato malcontento anche all’interno del suo stesso partito. Secondo quanto infatti riporta il Guardian, più del 60% dei deputati conservatori sono ora favorevoli alle dimissioni del capo del governo. Anche l’esponente del partito Tory, William Wragg, presidente della Commissione affari costituzionali e amministrazione pubblica, e vice presidente del comitato 1922 (il gruppo conservatore alla Camera dei Comuni) si è espresso con forza per chiedere l’intervento del Partito. Il gruppo scozzese dei Tory, per bocca del loro leader Douglas Ross, ha espresso il proprio favore sulle sue dimissioni. Già ieri il leader dell’opposizione laburista Keir Starmer, durante il suo intervento in Parlamento, aveva già sfidato il premier britannico a dimettersi. Starmer aveva definito le scuse di Johnson “senza valore”, accusandolo di aver mentito alla Camera e al popolo britannico.
Il terremoto del “party-gate”, come è stato definito dai media inglesi, è stato provocato dalla pubblicazione di una mail inviata dal segretario privato del premier, Martin Reynolds, a un centinaio di invitati in cui si esortavano i partecipanti a “portarsi da bere“. Ma questo non è che l’ennesimo degli scandali sui party tenuti durante la pandemia: l’8 dicembre scorso la portavoce del governo per la Cop26 di Glasgow, Allegra Stratton, si era dimessa in lacrime dal suo ruolo per un video circolato su internet che mostrava membri senior del suo staff che scherzavano sul fatto di organizzare una festa di Natale per violare le restrizioni dettate dal coronavirus nel pieno del periodo di lockdown. Ai tempi Johnson aveva spiegato alla Camera dei Comuni di “essersi infuriato nel vedere quella clip” scusandosi “senza riserve per l’offesa che ha causato al Paese” e aveva ordinato un’immediata inchiesta su quanto accaduto.
Ma ora obiettivo della protesta è proprio il premier. E all’indomani delle sue scuse arriva la condanna da parte dell’opinione pubblica inglese. Il titolo principale del Guardian della giornata di oggi, 13 gennaio, è: “Il futuro del primo ministro è sul filo del rasoio dopo le scuse del partito” e riporta che c’è una diffusa “derisione” per la sua affermazione sul fatto che non si rendeva conto che stava partecipando ad una festa. Il Guardian spiega inoltre che alcuni parlamentari stanno apertamente discutendo dell’invio di alcune lettere a Graham Brady, il presidente del comitato 1922, chiedendo un voto di sfiducia a Johnson. Brady non rivelerà quante lettere ha ricevuto fino al raggiungimento della soglia dei 54 voti, ma un ex ministro riferisce che il numero potrebbe essere di circa 25. Il Times titola così la sua prima pagina: “Il primo ministro ribelle si rifiuta di dimettersi mentre i sondaggi scivolano ulteriormente”, mentre il Finantial Times scrive: “Johnson affronta le richieste dei tories di dimettersi dopo aver partecipato alla festa durante il lockdown” e il quotidiano inglese i dice: ” I conservatori chiedono a Boris Johnson di dimettersi”.
Insomma, uscirne puliti questa volta sembra difficile e per BoJo, a quanto pare, la festa sembra essere finita (“The party’s is over” come titola il Daily Mirror nella prima pagina del 12 gennaio).
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Russia-Ucraina, la diretta | L’inviato Usa Witkoff a Mosca. Il Cremlino presenta le sue richieste per la pace
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - "In merito all'accusa del sangue pubblicata dalla 'Commissione d'inchiesta': è uno dei peggiori casi di accusa del sangue che il mondo abbia mai visto (e il mondo ne ha visti molti). Accusa le vittime dei crimini commessi contro di loro. Hamas è l'organizzazione che ha commesso orrendi crimini sessuali contro gli israeliani. È davvero un documento malato che solo un'organizzazione antisemita come l'Onu potrebbe produrre". Lo ha scritto su X il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Oren Marmorstein.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - Si terrà la prossima settimana, probabilmente giovedì 20 marzo, una seduta straordinaria della Camera dei deputati di tre ore e mezza per discutere le mozioni delle opposizioni sull'emergenza carceri. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
Ramallah, 13 mar. (Adnkronos) - Secondo la Società dei prigionieri palestinesi e la Commissione per gli affari dei prigionieri ed ex prigionieri, almeno 25 palestinesi sono stati arrestati dalle forze israeliane durante le ultime incursioni nella Cisgiordania occupata. Tra gli arrestati ci sono una donna e diversi ex prigionieri, si legge nella dichiarazione congiunta su Telegram. Aumentano gli arresti a Hebron, dove secondo l'agenzia di stampa Wafa oggi sono state arrestate 12 persone, tra cui 11 ex prigionieri.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Non c'è stato l'affidamento da parte del governo di infrastrutture critiche del Paese a Starlink" e "come già rassicurato dal presidente Meloni ogni eventuale ulteriore sviluppo su questa questione sarà gestito secondo le consuete procedure". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani in Senato rispondendo a una interrogazione del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - Per quel che riguarda il piano 'Italia a 1 giga', "con riferimento alle aree più remote, il governo sta valutando con Starlink e altri operatori l'ipotesi di integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo in Senato a una interrogazione del Pd.
"Nel caso specifico di Starlink, sono in corso delle interlocuzioni con alcune regioni italiane - del nord, del centro e del sud - per sperimentare la fornitura di un 'servizio space-based' rivolto ad aree remote o prive di infrastrutture terrestri. In ogni caso, si ribadisce che non sono stati firmati contratti nè sono stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società Space X per l'uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink per coprire le aree più remote del territorio", ha chiarito Ciriani.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Presso la presidenza del Consiglio non è stato istituito alcun tavolo tecnico operativo per lo studio della concessione a Starlink della gestione delle infrastrutture di connessione e telecomunicazione delle sedi diplomatiche italiane o delle stazioni mobili delle navi militari italiane". Lo ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo al Senato a una interpellanza del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Credo che l'esperienza viva possa essere più forte di qualunque altro elemento: io da giovane sono stata vittima di violenza, ho avuto un fidanzato che non capiva il senso del no". Lo ha detto in aula alla Camera la deputata del M5s Anna Laura Orrico, nel dibattito sulla Pdl sulle intercettazioni e in particolare sull'emendamento sul limite all'uso delle intercettazioni stesse.
"Quando l'ho lasciato ha iniziato a seguirmi sotto casa, si faceva trovare dietro gli angoli del mio quartiere. Venti anni fa non si parlava di violenza contro le donne, non c'era nessun meccanismo di prevenzione nè strumenti per agire -ha proseguito Orrico-. Il mio appello alla Camera è di sostenere questo emendamento, oggi gli strumenti ci sono ma non sono sufficienti. Le intercettazioni sono tra questi strumenti e nessuna donna è tutelata se non è consapevole".