Il pilota del Qatar, alla sua quarta vittoria nel rally-raid, ha preceduto il francese Sébastien Loeb (Prodrive) di 27'46" ed il saudita Yazeed al-Rajhi, sempre su Toyota, di 1h1'13". Nelle due ruote, il pilota inglese ha invece bissato il successo del 2017 lasciandosi alle spalle il cileno Pablo Quintanilla e l'austriaco Matthias Walkner
Nasser al-Attiyah entra nella leggenda del rally-raid Dakar: infatti, al volante della Toyota il qatariota ha vinto il suo quarto titolo in auto, al termine della 12/a ed ultima tappa con traguardo a Gedda, in Arabia Saudita. al-Attiyah aveva già vinto nel 2011, 2015 e 2019. Vincitore del prologo e di una tappa, il pilota arabo – e vincitore del bronzo olimpico a Londra 2012 nella specialità dello skeet, il tiro al piattello – ha battuto un’altra leggenda, il francese Sebastien Loeb (Prodrive) di 27’46” – dal 2004 vincitore di nove edizioni consecutive del Campionato del mondo rally – ed il saudita Yazeed al-Rajhi (Toyota) di 1h1’13”. In testa fin dalle prime fasi, Al-Attiyah ha accumulato fino a 48 minuti di vantaggio, per poi gestirlo negli ultimi giorni. Buona anche la performance di Audi: la vittoria nell’ultima tappa è andata al francese Stéphane Peterhansel, che guidava il prototipo elettrificato della casa dei quattro anelli.
Nelle moto, invece, è stato il 32enne britannico Sam Sunderland (GasGas) ad avere la meglio, vincendo la sua seconda Dakar, dopo quella del 2017 in Sud America. Ha chiuso con 3’27” di vantaggio sul cileno Pablo Quintanilla (Honda), vincitore della frazione finale, e 6’47” secondi sull’austriaco Matthias Walkner (KTM). Primo motociclista britannico a vincere la Dakar, Sunderland era andato vicino al bis nel 2019, finendo poi 3/o dietro i compagni di squadra Toby Price e Matthias Walkner, e di nuovo nel 2021, quando giunse ancora terzo sulla scia di Kevin Benavides e Ricky Brabec.