Lunga e dura invettiva del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, all’indirizzo del governo Draghi e, in particolare, del premier, del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e del commissario all’emergenza covid, Francesco Figliuolo.
Nella sua consueta diretta Facebook, il politico campano elenca tutte le criticità dell’esecutivo guidato da Mario Draghi (mancanza di controlli sul territorio, misure parziali e arrivate in ritardo, provvedimenti ‘cervellotici e ingestibili’ come quelli sulla quarantena). E premette: “In questi 3 mesi il governo non ha fatto sostanzialmente nulla dal punto di vista di un’azione vera di prevenzione. Ha fatto una sola cosa: il green pass. Ma per il resto tante misure non sono state prese e questo ci differenzia dal governo nazionale. Lo dico con grande serenità, ribadendo che siamo impegnati in uno sforzo di unità e di collaborazione, ma siamo anche impegnati a dirci la verità delle cose. Non ci sentiamo certo impegnati a fare sviolinate nei confronti di nessuno, ma a rispondere alla nostra coscienza e alla nostra ragione. Non alle esigenze della politica politicante o delle bandiere di partito”.
Taglienti le critiche sull’ultima conferenza stampa di Draghi: “Lui ha rilevato delle contraddizioni tra locali aperti e scuole chiuse. Ma sono contraddizioni che dipendono da lui, non da altri. Queste osservazioni il governo deve rivolgerle a se stesso, senza poi considerare che il personale sanitario è al limite della resistenza. E di questo il governo non tiene conto. La mia sensazione netta è che nella conferenza stampa del governo Draghi il suo unico obiettivo fosse quello di dimostrare agli italiani che in Italia sostanzialmente va tutto bene, che l’economia cresce, che le scuole si aprono e che non abbiamo grandissime problematiche col Covid. È invece stata una scelta totalmente demagogica e inaccettabile”.
Poi passa allo scontro con il governo in merito alla sua ordinanza sulle scuole: “Il governo ha impugnato la nostra ordinanza, che era estremamente equilibrata e misurata. Le scuole in Campania si sono aperte tutte il 10 gennaio, tranne le elementari, le medie e le materne perché, essendo la fascia di età più bassa e non vaccinata in misura ampia, ci è parso ragionevole prendere 2 settimane di respiro per ampliare la campagna di vaccinazione e avere poi la scuola in presenza con maggiore tranquillità. Ci siamo trovati di fronte a una posizione del governo irrispettosa e offensiva per la Regione Campania. E anche incomprensibile, perché il governo ha impugnato l’ordinanza della Regione Campania alle 22.15 di domenica sera, quando le scuole si aprivano il lunedì. In questo momento – continua – abbiamo in Campania 111 Comuni nei quali non si sono riaperte le scuole. I sindaci di Palermo e di Catania nei quali i sindaci hanno fatto ordinanze di chiusura totale delle scuole. Il governo non ha impugnato nulla, a conferma del fatto che aveva interesse a fare solo un’operazione propagandistica lunedì per poter dire che è tutto aperto. Ovviamente in questa operazione mediatica gran parte delle tv pubbliche ha accompagnato il governo in modo totalmente acritico e subalterno. A vedere alcuni servizi delle tv pubbliche l’Italia sembrava Stoccolma. Va tutto bene”.
De Luca rincara: “Nella conferenza stampa Draghi ha parlato per mezz’ora contro la dad. Osservo che la dad non l’ha chiesta nessuno, quindi è stata una mezz’ora di esposizione demagogica contro un obiettivo inesistente. Il presidente del Consiglio ha anche raccontato che la dad determina danni e perfino una divaricazione sociale, ma né lui, né il ministro dell’Istruzione hanno ritenuto di rilevare che la Regione che ha fatto per evitare le discriminazioni sociali è stata la Campania e che, se il governo avesse fatto la metà di quello che ha fatto questa Regione, staremmo molto meglio. Noi – prosegue – ci siamo preoccupati di tutelare le fasce più deboli, non il governo. Il governo ha parlato, la Regione ha fatto. Quindi, l’immagine di un presidente del Consiglio che difende il proletariato e di altri che sono indifferenti alle condizioni di disagio sociale è falsa. Non solo: mentre nella conferenza stampa ci raccontavano che erano preoccupati per la salute psicologica dei bambini, la Campania garantiva l’assistenza agli psicologi e il governo tagliava per metà i fondi. Questo non è tollerabile”.
Il presidente regionale invoca il rispetto della verità e si rivolge al ministro Bianchi a Draghi: “Il ministro dell’Istruzione ha ritenuto eccessiva la mia espressione “utilizzate i bambini come cavie” e giustamente ha detto che bisogna misurare le parole. E io ancora più giustamente dico che bisogna misurare i comportamenti più delle parole. Il ministro dell’Istruzione è stato informato del fatto che, quando si sono aperte le scuole, in decine di realtà, c’erano bambini di 6-7-10 anni costretti a seguire le lezioni con le finestre aperte, un freddo infernale e con cappottino addosso? Questo è un modo per rispettare i bambini? Il presidente Draghi – aggiunge – ha rilevato che in Europa le scuole sono rimaste aperte. In Europa lezioni con finestre aperte al freddo sarebbero state uno scandalo intollerabile. Aspetto qualcuno che mi trovi una scuola in Germania, in Francia e in Svezia dove i bambini sono costretti a stare in classe 4 ore al gelo con le finestre aperte. Per carità, sono piccoli dettagli ai quali badano solo gli artigiani della politica, non certo i grandi statisti”.
Il politico campano sciorina, infine, le mancate promesse di Figliuolo e chiosa: “Non abbiamo intenzione di essere presi in giro da nessuno. Non ci si può permettere la cialtronata di impugnare di notte l’ordinanza della Campania e di non fare più niente. Ci vuole rispetto e serietà, la demagogia non serve. Io sono un pacifico guerriero e mi piace la vita tranquilla, ma pretendo lo stesso rispetto che io do ai miei interlocutori. E non ho nessuna voglia di farmi prendere per i fondelli da nessuno – conclude – Sarebbe bene fare un bagno d’umiltà e soprattutto atterrare sulla realtà vera, finendola con la propaganda. Dico tutto questo perché non mi piaceva l’immagine di un governo che si presenta col volto bonario dei monaci trappisti e del ‘tutto va bene’, con qualcuno che, chissà per quale motivo, deve aprire contenziosi. Noi siamo sempre per la collaborazione, ma pretendiamo rispetto”.