Alle esequie a Santa Maria degli Angeli a Roma hanno partecipato le più alte cariche dello Stato, compreso Mattarella, e dell'Ue. Centinaia di persone hanno seguito dal maxischermo allestito in piazza. La commozione della moglie Alessandra: "E' troppo presto per le tante cose che avevamo ancora da dirci. Ma ce le diremo ancora, penseremo ai progetti e immagineremo il futuro". Il cardinale Zuppi: "Pieno di empatia, era il compagno di classe che tutti vorrebbero"
“Diceva che è social buttare giù un muro, perché dietro c’è un mondo. Che è social accogliere un migrante, perché dietro di lui c’è una comunità“. Con queste parole, lette dalla giornalista Elisa Anzaldo, i colleghi del Tg1 hanno ricordato David Sassoli ai funerali di Stato che si sono celebrati a Santa Maria degli Angeli, a Roma, alla presenza delle più alte cariche dello Stato e dell’Unione europea, a partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dalla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen. Centinaia di persone hanno seguito le esequie dal maxischermo allestito in piazza. “Hai sfondato muri di gomma con la tenacia della tua gentilezza – dice con voce rotta dall’emozione Anzaldo – con l’ostentazione del rispetto che avevi per gli altri, con lo sfinimento del dialogo, la forza della prudenza e la dirompenza della tua mitezza. “A noi lasci una caparbia lezione di ottimismo”. Anzaldo ha rievocato quando “arrivava trafelato in studio” poco prima dell’inizio del Tg, il “maledettissimo vizio del fumo“, la sua ritrosia di fronte ai social network: “Lui diceva, ‘ma io sono qui, parliamoci'”. “Un’ondata di affetto ci ha travolto al Tg1 – ha detto – e ci ha fatto ricordare tanti momenti: se a mensa se ti scappava poco poco l’inizio di una discussione politica non ti si fermava più, partivi da De Gasperi, per concludere che qualcosa comune bisognava farla. E l’hai fatta. Dicevi, il problema degli altri è il mio problema, L’indifferenza non è un’opzione, tutti gli insegnamenti di don Milani che avevi respirato a casa e raccontavi a noi”. Al termine del funerale il feretro è stato accompagnato da un lungo e sentito applauso corale, proseguito al momento in cui il corteo dei partecipanti è uscito dalla chiesa.
A ricordare Sassoli sono stati la moglie Alessandra, il figlio Giulio, la figlia Livia. Giulio lo ha ringraziato rievocando una sua raccomandazione: “Grazie papà, buona strada e, mi raccomando, giudizio”. E ha proseguito: “Oltre a buongiorno e buonasera, esclamavi sempre ‘evviva’, come se anche solo incontrarsi fosse già una vittoria” e ha rievocato “la dignità di chi non ha mai fatto pesare la sua malattia, né ora né anni fa. In un mondo di scuse, dicevi ‘Sì ma io c’ho da fa”. Ci hai insegnato che la fama e la popolarità hanno senso solo se si riescono a fare cose utili”. E poi ancora “passione e amore”, sono le parole del tuo insegnamento pronunciate fino all’ultimo. La figlia Livia, poi, ha letto l’ultimo messaggio pronunciato da Sassoli prima di Natale. “Sarà dura, durissima, ma in questi anni ci hai dimostrato che niente è impossibile”, così la moglie Alessandra Vittorini, conosciuta al liceo. “È troppo presto, per le tante cose che avevamo ancora da dirci, per il futuro che progettavamo per noi due e i nostri ragazzi. Ce le diremo ancora quelle cose, penseremo ai progetti e immagineremo il futuro. Cammineremo certi della tua presenza, che ci accompagnerà ancora ma in un altro modo, più denso e profondo. Il vuoto prodotto da una perdita può trasformarsi in pieno”. Ammette: “Sarà dura, durissima, ma in questi anni ci hai dimostrato che niente è impossibile”.
Durante la sua omelia il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, che ha celebrato la messa citando tra gli altri dei passaggi di David Maria Turoldo ha detto tra l’altro che “tanti lo consideravano uno di noi per quell’aria priva di supponenza, piena di empatia, un po’ per tutti, un compagno di classe che tutti vorrebbero. Credente sereno, senza evitare dubbi. I leader della rosa bianca erano per lui le stelle del mattino dell’Europa, la nostra storia, diceva è scritta nel loro desiderio di libertà. Era pieno di rispetto e garbo, come il suo carattere. Il suo volto sereno ha accompagnato il tg nazionale con signorilità. Vedendo l’amore intorno a David capisco con maggiore chiarezza che la gioia viene da quello che si dona agli altri. Di Davide credo che tutti portiamo nel cuore il sorriso. Qualcuno ha detto che non ha mai visto nessuno arrabbiato con lui”.
Ai funerali di Stato erano presenti le istituzioni Ue, rappresentate dalla presidente ad interim del Parlamento europeo Roberta Metsola, il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, la Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, i leader dei gruppi politici e alti funzionari del Parlamento europeo. Oltre a loro anche il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e le più alte cariche delle istituzioni italiane ed europee. I deputati europei onoreranno la sua memoria lunedì 17 gennaio all’apertura della sessione plenaria a Strasburgo, alla presenza dei presidenti dell’Ue, dell’ex Primo ministro italiano e ex deputato europeo Enrico Letta e del Presidente francese Emmanuel Macron. Sassoli sarà tumulato nel cimitero di Sutri, paesino medievale della Tuscia dove si trova la casa in cui lo scomparso presidente del Parlamento europeo trascorreva spesso il suo tempo libero con la famiglia. Un sentito applauso corale ha accompagnato l’uscita del feretro dalla Basilica, al termine dei funerali. All’esterno, mentre il feretro veniva caricato sull’auto funebre, hanno applaudito anche i presenti rimasti davanti alla basilica. Poi sulla piazza è calato il silenzio.