Scienza

Omicron, lo studio preliminare: “Anche nei bambini under 5 infezioni meno gravi rispetto a Delta”

Lo studio condotto dalla Case Western Reserve University School of Medicine di Cleveland (Usa) è stato reso disponibile sulla piattaforma medRxiv (che accoglie gli articoli in attesa di revisione da parte della comunità scientifica) lo scorso 2 gennaio. La casistica riguarda l'unica fascia di persone per cui non è disponibile ancora la vaccinazione 

Se Omicron, la variante di Sars Cov 2 rilevata per la prima volta in Sudafrica e Botswana, è più trasmissibile ma meno patogena per sua natura o perché la vaccinazione oppone uno scudo protettivo rispetto alla malattia grave e alla morte, è ancora argomento di studio per gli scienziati impegnati nella lotta alla pandemia di Covid 19. Ma un primo indizio che sia la mutazione sia meno aggressiva di Delta per sua natura arriva da Uno studio condotto dalla Case Western Reserve University School of Medicine di Cleveland (Usa) e reso disponibile sulla piattaforma medRxiv (che accoglie gli articoli in attesa di revisione da parte della comunità scientifica) lo scorso 2 gennaio.

Seconda questa ricerca nei bambini al di sotto di 5 anni, unica fascia di età per cui non è ancora disponibile il vaccino, Omicron causa meno frequentemente forme aggressive della malattia. Secondo i dati dei ricercatori la nuova variante causa circa un terzo di ricoveri e accessi in terapia intensiva rispetto a Delta. Lo studio ha analizzato l’andamento delle infezioni in 7.201 bambini con meno di 5 anni infettati tra il 26 dicembre e il 6 gennaio scorsi confrontandolo con quanto avvenuto in 63.203 bambini della stessa età che si erano ammalati tra settembre e novembre 2020, quando la variante Delta era predominante.

Il confronto ha confermato la minore severità di Omicron: si sono rivolti al pronto soccorso il 18,83% dei bambini con Omicron rispetto al 26,67% con Delta; i ricoveri sono stati l’1,04% nel gruppo Omicron contro il 3,14% nel gruppo Delta; il ricorso alla terapia intensiva lo 0,14% tra i bambini Omicron contro lo 0,43% di Delta; la necessità di ventilazione meccanica lo 0,33% di Omicron contro l’1,15% di Delta. Nonostante questi risultati incoraggianti, i ricercatori mettono in guardia: “occorre monitorare le conseguenze acute a lungo termine dell’infezione da Omicron e la propensione allo sviluppo di long-Covid“. Inoltre, avvertono, “anche se le infezioni sembrano essere più lievi, il numero complessivo di visite al pronto soccorso, di ricoveri, di ricoveri in terapia intensiva e di uso di ventilatori meccanici nei bambini potrebbe essere maggiore con Omicron rispetto a Delta a causa della maggiore trasmissibilità di Omicron”.

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Lo studio