Una decisione presa in funzione anti-Covid ma anche per semplificare le procedure e ridurre i tempi del voto, perché i cinquanta consiglieri regionali si esprimeranno in contemporanea (e non uno alla volta, chiamati nell'apposita cabina). La seduta dell'assemblea è convocata per il 18 gennaio: insieme alla Toscana, sarà l'ultima Regione a designare i "grandi elettori"
L’Emilia-Romagna sceglierà online i propri delegati per l’elezione del presidente della Repubblica, attraverso l’applicazione i-Voting (già adottata dal Consiglio regionale in virtù dell’emergenza sanitaria). Una decisione presa in funzione anti-Covid ma anche per semplificare le procedure e ridurre i tempi del voto, perché i cinquanta consiglieri regionali si esprimeranno in contemporanea (e non uno alla volta, chiamati nell’apposita cabina). La seduta dell’assemblea è convocata per il 18 gennaio: insieme alla Toscana, quella di Stefano Bonaccini sarà l’ultima Regione a designare i “grandi elettori” che prenderanno parte alle votazioni del Parlamento in seduta comune a partire dal 24 gennaio alle ore 15.
In piena pandemia, “il sistema telematico garantisce il voto in sicurezza”, dato che elimina il rischio di assembramenti in Aula. Non solo: semplifica le procedure, riduce i tempi delle votazioni, in quanto tutti i consiglieri possono votare in contemporanea – e non più a chiamata uno alla volta recandosi nell’apposita ‘cabina elettorale’ – e consente di esprimere le proprie preferenze sia scegliendo da una lista (cinquanta Consiglieri regionali) sia con indicazione libera dei nominativi. Infine, consente di visualizzare l’esito della votazione sullo schermo del dispositivo utilizzato da ciascun elettore.
Finora sono 17 su 20 le Regioni che hanno scelto i delegati: oltre a Emilia-Romagna e Toscana manca ancora il Trentino Alto-Adige (voterà il 17). Nelle votazioni non sono mancati alcuni colpi di scena e veri casi politici, come quello scoppiato in Sicilia, dove il governatore Nello Musumeci ha ricevuto molti meno voti del previsto risultando soltanto terzo in ordine di preferenze (e per questo ha minacciato prima le dimissioni, poi l’azzeramento della giunta). In Lombardia invece è passato a sorpresa il 5 Stelle Dario Violi, superando – nonostante la minore consistenza del gruppo – il candidato del Pd Fabio Pizzul. Al momento il “borsino” dei grandi elettori comprende 15 rappresentanti del Pd, 11 della Lega, 8 di Forza Italia, 5 di Fratelli d’Italia, 4 del Movimento 5 stelle e 6 sparsi tra altre forze politiche.