“Il mondo è un posto pericoloso!”, “Stai attenta/o a quando ti muovi”, “No, non andare in quel posto, che rubano!”.

La percezione comune ci dipinge la terra come un posto pericoloso, in cui “l’altro” è visto come un potenziale pericolo invece che come una reale potenzialità. In cui è meglio star fermi che muoversi. Sia mai che ti cada un pietra in testa, ti investa una macchina, cada l’aereo, ti vada di traverso la nocciolina che stai mangiando in un pub in Germania o che una baguette si trasformi in una pericolosissima arma di distruzione di massa. Chi viaggia le ha sentite di tutti i colori. Soprattutto se chi viaggia lo fa da solo.

E poi non parliamo se viaggi da sola… Uomini che si trasformano in orchi affamati e disposti a tutto per fare tutto, taxi che si trasformano in pericolosi “mangia donne da sole” e altre magie e incantesimi che possono demotivare ragazze che vorrebbero semplicemente crescere scoprendo nuovi luoghi, culture e persone. Ma per fortuna che poi c’è Ilaria, classe 1996, che a 24 anni ha fatto oltre settemila chilometri in autostop, da sola, in giro per il mondo.

Tutto ha inizio nel 2015, all’età di 20 anni, quando succede un triste evento da cui fa una preziosa scoperta… La morte del nonno le dà la spinta per compiere il suo primo viaggio da sola: due giorni a Firenze. Una piccola, grande avventura che fa scoprire a Ilaria la sua passione per il viaggio. Il viaggio come esperienza di crescita umana, di scoperta di sé, del mondo, di altre persone e nuove culture.

Da quel triste evento, che dà il via al suo primo viaggio, Ilaria non si ferma più. A 20 anni va in Perù per 20 giorni. Doveva andare con un’amica, ma i genitori la fermano all’ultimo: “Ma sei pazza!? Andate da sole in Perù per 20 giorni!?”. Decide quindi di partire da sola. Nonostante non parli lo spagnolo, nonostante non pianifichi nulla prima della partenza, torna a casa sana e salva. Con una zaino pieno di emozioni, bei passaggi, nuovi amici. A 21 parte, sempre sola, per la Namibia e il Botswana. A 22 anni, nel 2018, è la volta dell’India, due mesi. Nel 2019 la sua esperienza più bella: la maestra di sci in Sudamerica. Finito il lavoro di due mesi, duemila chilometri in autostop, passando per la Patagonia. A 23 anni. Da sola. In autostop.

In più altri vari viaggi: Marocco, Portogallo, Sri Lanka, Polonia, Francia e Grecia.

“Beh, ma sarà figlia di notai o avvocati! Altrimenti avrà ricevuto una cospicua eredità!” Ahilei no. Oltre a viaggiare da sola, in autostop a 24 anni, non è figlia di avvocati o notai: semplicemente, lavora. Al posto di investire i soldi in vestiti, ristorante, cellulari, li mette da parte per viaggiare, imparare, conoscere e scoprire nuove bellezze, paesaggi mozzafiato, da persone e culture. In più grazie all’autostop e all’ospitalità delle persone del luogo, attraverso il couchsurfing, riesce a spendere solo 15 euro al giorno.

“Io non sono disposta a rinunciare a quella che potrebbe essere l’esperienza più bella della vita per qualcuno che mi dice ‘non farlo perché’…” Con queste sue parole ti auguro un 2022 di coraggio, di cambiamento e di scoperte.

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