Televisione

C’è Posta per Te, cacciata di casa dal padre musulmano perché incinta prima del matrimonio. E Maria De Filippi legge il Corano

La conduttrice ha provato in tutti i modi a convincere Emad, di fede musulmana, a perdonare la figlia, ma senza successo

di F. Q.

Non è bastata l’insistenza di Maria De Filippi. Una delle storie più seguite (almeno sui social) della seconda puntata di C’è Posta per Te, quella con protagonista Vivenne cacciata di casa 12 anni fa dal padre Emad, di fede musulmana, perché rimasta incinta prima del matrimonio, si è conclusa con una busta chiusa.

Inutile anche il tentativo della conduttrice di citare il Corano: “Dice che la punizione per chi rimane incinta prima del matrimonio sono 100 frustate o un anno di esilio”. “E lei ne ha fatti 12”, ha provato a insistere De Filippi, senza però riuscire a convincere l’uomo che è apparso irremovibile. “Io avrei perdonato qualsiasi cosa, ma lei doveva dirmi la verità, doveva sempre dirmi la verità – ha detto Emad in studio – Non l’avrei comunque perdonata, perché anche se vivo all’Occidentale ci sono certi usi e costumi che vanno rispettati e io non la perdono. Io penso che una ragazza debba rispettare prima se stessa e poi gli altri”.

Dal canto suo anche Vivienne ha provato a convincere il padre. “È da tanto che aspetto questo momento e ho fatto tanti tentativi, ma non è mai servito a nulla. So di averti deluso e che avevi altre aspettative per me. Sognavi che io mi laureassi e poi mi sposassi. Oggi sono madre di tre bambine, vogliono conoscerti”, ha provato a dire la ragazza, supportata anche dal pubblico.

A niente è servito l’ennesimo tentativo della presentatrice che ha chiamato in causa anche dieci uomini in studio per chiedere cosa avrebbero fatto al posto del padre di Vivienne. Tutti hanno risposto che avrebbero aperto la busta, ma Emad è stato chiaro: busta chiusa e nessun perdono.

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