Diritti

Dalla moschea alla chiesa, a Palermo il progetto per ragazzi migranti che promuove il dialogo tra religioni: “La chiave per una società più equa”

Un viaggio tra culture, luoghi, storie, usanze e religioni per imparare a conoscere “l’altro”. È l’obiettivo del laboratorio interculturale organizzato a Palermo da Harraga2, che ha coinvolto 20 ragazzi e ragazze provenienti da diverse parti del mondo. Harraga2 è un progetto avviato nel capoluogo siciliano che, grazie a una rete di associazioni di sostegno all’infanzia tra cui Ciai, prevede percorsi di inclusione per minori o neomaggiorenni migranti arrivati da soli nel nostro Paese. In particolare, fanno sapere da Ciai, “un modulo ha appassionato e incuriosito i ragazzi più degli altri”, quello sul dialogo interreligioso che ha previsto uno studio sulle tante religioni esistenti nel mondo, insieme a una visita della moschea tunisina, un confronto con l’Imam di Palermo Mustafà Boulaalam e un incontro nella chiesa di Santa Chiara con Don Domenico Luvarà. “C’è stata grande curiosità e voglia di andare in fondo alle questioni – ha raccontato Roberta Lo Bianco del Cesie, partner di Ciai – Il gruppo era molto variegato e i partecipanti avevano livelli di consapevolezza diversi. Sicuramente la possibilità di uno scambio, privo di giudizio e volto a comprendere l’altro nelle sue differenze ma anche nelle similarità, è la chiave di accesso a una società più giusta, equa, rispettosa delle identità di tutti coloro che condividono questo territorio. I partecipanti hanno messo in discussione le proprie convinzioni, c’è chi è stato capace di spingere le analisi ancora più a fondo, rendendosi conto che la propria cultura è solo una tra le tante esistenti al mondo, né la migliore né la peggiore”