La famiglia reale britannica sembra non trovare pace. A portare di nuovo scompiglio è il principe Harry, secondogenito dell’erede al trono che, dopo lo strappo dalla Corona, con tanto di trasferimento negli Stati Uniti con Meghan Markle, ha deciso di avviare un’azione legale contro le autorità del Regno Unito. Il motivo? Avere la garanzia di una scorta speciale nel caso di futuri soggiorni in Inghilterra.
Il duca di Sussex sarebbe disposto anche a pagarla di tasca propria, ha fatto sapere Harry al ministero dell’Interno che già nei mesi scorsi ha risposto negativamente alla sua richiesta. Secondo l’Home Office, il principe ha diritto a una protezione necessaria ma non a una scorta extra e ad hoc, tanto meno pagata autonomamente. Da qui la decisione del reale di rivolgersi all’Alta Corte di Londra con un ricorso presentato in dai suoi avvocati a settembre, ma reso noto solo oggi dallo stesso interessato.
Dopo aver rinunciato allo status di membro senior del casato per poter vivere con maggior libertà e autonomia finanziaria, Harry ha perduto il diritto al servizio di tutela permanente accordato oltre Manica, a carico dei contribuenti, ai reali di più alto rango. Per mantenere un adeguato livello di privacy per sé e per la propria famiglia, composta non solo dalla moglie Meghan Markle ma anche dai due figli, Archie e Lillibet Diana, quindi, il principe ha assunto una scorta privata che, tuttavia, per motivi legali non può portarsi in patria quando rientra. Cosa che, causa alla mano, sembra preoccuparlo parecchio. Soprattutto visti i presunti viaggi futuri come quello in occasione delle celebrazioni del Giubileo di Platino che festeggerà i 70 anni sul trono di Elisabetta II, destinate a toccare il clou a giugno.
La domanda di riesame giudiziario è stata avanzata dai legali del principe dopo un incidente avvenuto a Londra nel luglio 2021 quando l’auto del duca di Sussex venne inseguita dai fotografi. D’altronde, ha sottolineato un avvocato del principe, “Harry ha ereditato rischi per la sicurezza alla nascita, e per tutta la vita. Rimane sesto in linea di successione al trono, ha servito in due missioni di combattimento in Afghanistan e negli ultimi anni la sua famiglia è stata sottoposta a ben documentate minacce neonaziste ed estremiste. Il Regno Unito – prosegue – sarà sempre la casa del principe, un Paese in cui vuole che sua moglie e i suoi figli siano al sicuro; ma in mancanza di protezione della polizia il rischio personale è troppo grande”.