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Riccardo Cocciante non ha dubbi: “I Måneskin si prendono questa responsabilità, hanno coraggio: rompono il sistema”

Il cantatautore ha raccontato a Vanity Fair la lunga esperienza con Notre Dame de Paris, ma non solo...

di F. Q.

Torna Notre Dame de Paris in Italia. Con il cast originale, Lola Ponce e Giò di Tonno. A parlarne con Vanity Fair non può essere che Riccardo Cocciante che racconta prima di tutto l’idea: “È nato tutto al di fuori di ogni intervento esterno. Io e l’autore delle liriche originali Luc Plamondon abbiamo scritto tutta l’opera senza che nessuno avesse sentito un’aria. Non l’abbiamo fatto “per qualcuno”. Non avevamo nemmeno l’idea di farne uno spettacolo. Questi tipi di show, di solito, vengono richiesti da un produttore. Invece, nel nostro caso, lo abbiamo fatto per noi”. La genesi di questo spettacolo longevo e apprezzato in tutto il mondo, la volontà di “andare verso la gente, in mezzo alla gente. Anche negli stadi, se possibile. Non ho l’ambizione di andare nei teatri d’élite. E poi avere grandi spazi permette di avere un biglietto che costa meno. Significa poter portare lo spettacolo a persone di diverse estrazioni sociali. Io considero il pubblico come un’intelligenza globale”. E poi l’idea del cantauotore di “stare fuori da tutto”, di non rientrare in categorie. Quando gli viene chiesto se qualcuno tra i giovani artisti lo fa non ha dubbi: “Stromae senza dubbio. Propone una bella unione tra la canzone cantautorale “alla Brel” e il rap. Ma anche i Måneskin. Sono fuori da ogni categoria. È importante che ci siano personaggi che si prendano la responsabilità di rompere il sistema. Loro sono veramente hard rock. Hanno coraggio”.

Riccardo Cocciante non ha dubbi: “I Måneskin si prendono questa responsabilità, hanno coraggio: rompono il sistema”
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