Moda e Stile

Vestiaire Collective x Fondazione Sozzani, quando la mostra prende vita: così si possono vedere e acquistare gli abiti vintage di Anna Piaggi e Carla Sozzani

Una mostra unica nel suo genere, che mette in risalto gli intrecci tra il mondo dell’arte e della moda, e sottolinea l’importanza dell'economia circolare e della sostenibilità per il futuro. Perché abiti così intrisi di vissuto non meritano di stare chiusi dentro un armadio o sotto una teca, ma è giusto che tornino là fuori, a sporcarsi di vita

di Ilaria Mauri

Vi è mai capitato di andare a una mostra dedicata alla moda, vedere la collezione di abiti e borse esposti e pensare “lo voglio!”? Ecco, adesso si può fare. Per la prima volta, si può ammirare e comprare una selezione unica di abiti appartenuti a Anna Piaggi e Carla Sozzani, le due giornaliste di moda che hanno contribuito a scrivere la storia recente del costume. Basta inquadrare con la fotocamera del proprio smartphone il QRCode stampato sul cartellino che accompagna ogni pezzo, che rimanda all’e-shop. Capi iconici, emblematici dello stile degli anni ’70 e ’80 ma ancora più moderni che mai: c’è la giacca di Chanel, i tubini neri di Alaia e le scenografiche creazioni di Galliano; il paradiso per gli amanti della moda e del vintage a prezzi – considerando il valore di mercato dei brand e il loro valore intrinseco aggiunto – sono relativamente accessibili. E, a rendere ancor più evocativo il tutto, ci sono i disegni autografi del grande Karl Lagerfield, che amava ritrarre l’amica Anna Piaggi in situazioni quotidiane per immortalare le sue continue metamorfosi stilistiche e i look più svariati. Tutto questo è “Vestiaire Collective x Fondazione Sozzani: L’avanguardia della moda circolare”, l’evento in programma dal 17 gennaio presso la Fondazione Sozzani in via Enrico Tazzoli 3 a Milano. Una mostra unica nel suo genere, che mette in risalto gli intrecci tra il mondo dell’arte e della moda, e sottolinea l’importanza dell’economia circolare e della sostenibilità per il futuro. Perché abiti così intrisi di vissuto non meritano di stare chiusi dentro un armadio o sotto una teca, ma è giusto che tornino là fuori, a sporcarsi di vita.

Una collaborazione speciale quella tra Vestiaire Collective e Fondazione Sozzani con l’Associazione Culturale Anna Piaggi, nata con l’ambizione che la condivisione degli armadi delle due icone dello stile italiano possa ispirare a riflettere sull’impatto dei propri abiti sull’ambiente, incoraggiandoli a partecipare a un’economia più circolare. L’obiettivo è anche quello di ispirare le community di giovanissimi sempre più attente e attratte dal mondo del vintage e del second hand, che sulla piattaforma di Vestaire Collective ha il suo fulcro. “Per noi di Vestiaire l’importanza di guidare le persone verso un cambiamento positivo nel mondo della moda è un obbiettivo fondamentale”, ha spiegato Sophie Hersan, co-fondatrice dell’azienda. “Ecco perchè abbiamo collaborato con Fondazione Sozzani, scenario ideale per dare visibilità alla continuità della moda e al patrimonio che da essa ne deriva. Per noi è di fondamentale importanza stimolare l’ispirazione della nostra community facendole conoscere un nuovo futuro per la moda circolare”. Questi mesi di pandemia, con i negozi chiusi per i lockdown, le produzioni rallentate e il sistema della logistica in tilt, ha puntato i riflettori sulla necessità sempre più impellente di un cambio di passo nei consumi. Serve un impegno concreto per trasformare l’industria della moda, indirizzandola verso un futuro più sostenibile e responsabilizzando le nuove generazioni nel guidare questo cambiamento proprio partendo dalla valorizzazione di ciò che già è stato creato.

D’altra parte, la stessa Anna Piaggi è stata una pioniera del vintage, la “regina” venne addirittura ribattezzata, colei che anticipò storicamente la mescolanza di stili e generi. “Quando Anna indossa un abito di un periodo precedente, indossa lo spirito di oggi… nessuno sa come lei come dotare un capo di un proprio linguaggio visivo… lei inventa la moda… quando si veste fa automaticamente quello che faremo domani”, diceva di lei Karl Lagerfeld nel 1986. E ora sta a noi raccogliere la sua eredità, mettendoci in gioco nel ricercare capi storici della moda per costruire il nostro personalissimo stile: “Il patrimonio è la nostra cultura. Valorizzare il patrimonio della moda e contribuire a creare una cultura della consapevolezza, questo è il futuro“, ha detto Carla Sozzani nel presentare questa mostra. “L’importanza del nostro patrimonio, della cultura, dell’educazione e della consapevolezza della storia della moda è una strada significativa ora. È una delle ragioni d’essere della Fondazione Sozzani, avviare queste conversazioni”. Il ricavato andrà a sostenere i programmi culturali della Fondazione Sozzani e dell’Associazione Culturale Anna Piaggi.

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