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Anders Breivik, il terrorista della strage di Utoya chiede la libertà condizionale. E fa il saluto nazista in tribunale

Ha più volte dimostrato di non essersi pentito del gesto. Due mesi fa aveva inviato ai sopravvissuti e alle famiglie delle vittime di Utoya lettere in cui inneggia al potere bianco. Si è presentato in udienza con testa rasata e in abiti scuri, ha anche portato con sé cartelli dove in inglese era scritto: "Fermate il vostro genocidio contro le nostre nazioni bianche" e "Guerra civile-nazista"

Anders Behring Breivik, il terrorista norvegese di estrema destra che nel 2011 uccise 77 persone tra Oslo e Utoya, chiederà al giudice la libertà condizionale. La domanda è stata presentata in videocollegamento dalla palestra del carcere di Skien, dove l’estremista sta scontando la sua condanna a 21 anni di carcere, il massimo della pena detentiva ammessa in Norvegia. “Come in qualsiasi altro stato di diritto, un detenuto ha il diritto di richiedere la libertà condizionale e Breivik ha deciso di avvalersene”, ha spiegato l’avvocato, Oystein Storrvik.

Il giudice ha tempo fino a giovedì 20 per valutare la richiesta, che secondo gli osservatori non avrà alcun successo, anche perché Breivik ha più volte dimostrato di non essersi pentito del gesto che ha compiuto. Due mesi fa aveva inviato ai sopravvissuti e alle famiglie delle vittime di Utoya lettere in cui inneggia al potere bianco. E durante l’udienza odierna Breivik è tornato a manifestare le sue idee, facendo il saluto nazista. Testa rasata e in abiti scuri, l’estremista di destra ha anche portato con sé cartelli dove in inglese era scritto: “Fermate il vostro genocidio contro le nostre nazioni bianche” e “Guerra civile-nazista”. L’estremista di destra, che ora ha 42 anni, si è presentato al giudice come un candidato al Parlamento.

Il 22 luglio 2011 Breivik si era vestito da poliziotto e aveva fatto fuoco sui giovani del campeggio estivo del Partito laburista, uccidendone 69. A Oslo, dove aveva fatto esplodere una bomba al Regjeringskvartalet, il quartier generale del governo, erano morte otto persone. Nel 2012 è stato condannato dal tribunale di Oslo a 21 anni di carcere. Da quel momento Breivik ha fatto parlare spesso di sé: dagli scioperi della fame per la Playstation troppo vecchia ai saluti nazisti in tribunale fino a chiedere la libertà condizionata minacciando di denunciare la Norvegia per le condizioni del carcere o perseguitare con lettere dal carcere i parenti delle vititme.