Cronaca

Coronavirus, Agenas: “Occupazione stabile al 29% in area medica, ma cresce in 14 Regioni”. Le terapie intensive al 18% da una settimana

È questa la fotografia scattata dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, dai cui trend si evince che la situazione in lento ma costante peggioramento in area medica mentre sembra essersi stabilizzata nell'ultima settimana nelle rianimazioni, dove il tasso di occupazione è ormai fermo dall'11 gennaio. Sette Regioni oltre il 30% di occupazione in area medica e altrettante oltre il 20% nelle rianimazioni

Il 29% dei posti letto di area medica negli ospedali italiani sono occupati da pazienti Covid, mentre in terapia intensiva il tasso è al 18%. Percentuali stabili a livello nazionale, ma in crescita in diverse Regioni. I reparti dove vengono ricoverati i pazienti con sintomi continuano a saturarsi in 14 aree del Paese, mentre le terapie intensive in cinque. È questa la fotografia scattata da Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, dai cui trend si evince che la situazione in lento ma costante peggioramento in area medica (dal 27 al 29 per cento in 6 giorni) mentre sembra essersi stabilizzata nell’ultima settimana nelle rianimazioni, dove il tasso di occupazione è ormai fermo dall’11 gennaio. Ad oggi, in area medica sono ricoverate 19.228 persone contagiate, mentre in terapia intensiva sono 1.717.

Restano forti differenze regionali, sia nei trend che nella percentuale di posti letto occupati. L’area medica – dati al 17 gennaio – cresce in 14 aree: si tratta di Abruzzo (30%), Calabria (42%), Friuli Venezia Giulia (31%), Lazio (28%), Liguria (40%), Lombardia (35%), Marche (28%), Molise (14%), Bolzano (19%), Trento (26%), Puglia (22%), Sicilia (36%), Toscana (26%) e Veneto (26%). Cala invece in Valle d’Aosta (con -17% torna al 52%) e Basilicata (25%). Stabili Campania (29%), Emilia Romagna (27%), Piemonte (30%), Sardegna (15%), Umbria (33%). Come si evince dai dati, sono 7 le Regioni oltre la soglia della zona arancione: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Sicilia, Valle d’Aosta, Umbria.

L’occupazione delle terapie intensive cresce invece in cinque regioni: Campania (13%), Friuli Venezia Giulia (24%), Marche (25%), Puglia (13%), Toscana (24%). Migliora la situazione in Abruzzo (al 19%), Calabria (18%), Molise (3%), Bolzano (16%). È stabile infine in Basilicata (3%), Emilia Romagna (17%), Lazio (22%), Liguria (19%), Lombardia (15%), Trento (23%), Piemonte (23%), Sardegna (14%), Sicilia (20%), Umbria (14%), Val d’Aosta (24%), Veneto (18%). Al momento, sulla base dei dati Agenas, sono 7 le regioni oltre la soglia del 20%, uno dei parametri per far scattare la zona arancione: Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Trento, Toscana, Piemonte, Valle d’Aosta.