“Le mie posizioni sull’aborto saranno quelle del Parlamento europeo che ora rappresento. I voti espressi in precedenza facevano riferimento a posizioni di carattere nazionale. Io non voterò più su temi come l’aborto“. La maltese Roberta Metsola è stata eletta nuovo presidente del Parlamento europeo con una larga maggioranza, ma sa che le sue posizioni antiabortiste espresse chiaramente nel 2015 hanno rappresentato l’ostacolo più grande alla sua nomina come successore di David Sassoli. Proprio queste hanno messo a rischio l’accordo con i liberali di Renew Europe e i Socialisti, che alla fine l’hanno votata, e hanno invece fatto naufragare quello con i Verdi. Oggi, però, con 458 voti su 690, è lei la nuova capa della Plenaria di Strasburgo che presiederà le sedute fino alla fine del mandato europeo, nell’ottica di un accordo di alternanza tra Socialisti e Ppe nato dopo le ultime elezioni europee.
Nonostante le posizioni sull’aborto che, almeno sulla carta, avrebbero dovuto impedirne il sostegno da parte delle forze progressiste e liberal, fin da quando il suo nome ha raccolto il sostegno della maggioranza dei Popolari era lei la favorita per la poltrona più importante dell’Eurocamera. E per non frenare la sua corsa alla presidenza, nelle scorse settimane si è presentata personalmente di fronte ai rappresentanti delle altre forze del Parlamento Ue, in incontri programmati, esponendo le motivazioni della sua candidatura e accettando di rispondere a tutte le domande e ai dubbi degli avversari politici. Ma quelle sue prese di posizioni rimangono, tanto da compromettere il sostegno dei Verdi che fino all’ultimo hanno riflettuto sulla possibilità di appoggiarla anche per non creare una discontinuità con i colleghi di governo in Germania che, invece, hanno dato il loro appoggio alla candidatura.
Ma nel caso del partito ecologista, alla fine, la distanza su certi principi sembra aver prevalso sulla realpolitik. Malta è l’unico Paese dell’Unione dove l’aborto è ancora illegale, anche per i casi di incesto o stupro. Nel 2015 Metsola aveva rivendicato la decisione del governo maltese e aveva sottolineato come – a suo dire – l’accesso all’interruzione di gravidanza non fosse materia da includere nella parità di genere. Metsola si era espressa a sfavore di un report europeo che invece sottolineava la rilevanza dell’aborto sicuro per le donne dell’Unione. Intanto, non a caso, il presidente di Pro Vita & Famiglia Antonio Brandi ha fatto sapere: “Ci auguriamo possa rappresentare un’inversione di tendenza verso politiche che ridiano dignità alla famiglia, alle donne e ai bambini nel grembo materno”.
E, non a caso, oggi è proprio sui diritti che Metsola ha voluto concentrare gran parte del suo discorso alla Plenaria: “I diritti delle donne non sono ancora sufficientemente garantiti, la lotta per un’uguaglianza reale deve andare oltre le apparenze e impregnare tutto quello che facciamo e io sarei orgogliosa di essere il presidente che conduce questa battaglia e onorare l’eredità di tutti coloro che hanno ricoperto questa funzione in passato”. E in seguito all’elezione ha sottolineato che l’Europa è casa “per le nostre comunità Lgbtqi, per coloro che sono ancora discriminati a causa della loro religione, colore della pelle o identità di genere. A tutti coloro che credono nella promessa dell’Europa. Abbiamo sottolineato che l’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva è una parte essenziale del raggiungimento dell’uguaglianza di genere e dell’eliminazione della violenza di genere. Quindi questa è la posizione di questa Camera e io posso convincere due di voi che questa è la posizione che porterò avanti, come ho già fatto come vicepresidente una volta che mi è stato affidato il ruolo di presidente di questa Camera”.
Dopo la sua elezione, ha voluto ricordare chi le avrebbe dovuto cedere il posto ufficialmente in aula: “Onorerò David Sassoli come presidente battendomi sempre per l’Europa. Voglio che le persone recuperino un senso di fede ed entusiasmo nei confronti del nostro progetto. Credo in uno spazio condiviso più giusto, equo e solidale”. Ha poi aggiunto: “David era un combattente per l’Europa. Credeva nel potere dell’Europa. Grazie David. Mi sento onorata della responsabilità che mi affidate. Prometto che farò del mio meglio per lavorare a vantaggio di tutti i cittadini”, ha detto pronunciando le sue prime parole da presidente in italiano.
Poi il focus si è spostato su un altro tema fondamentale, la lotta ai cambiamenti climatici: “Il green deal è l’occasione per l’Europa per reinventarsi. La lotta al cambiamento climatico è un destino comune, non è possibile separare ambiente ed economia. Il Fondo per ripresa e resilienza sarà occasione per finanziare la transizione” e ha sottolineato: “La disinformazione nel periodo pandemico ha alimentato isolazionismo, e nazionalismo, queste sono false illusioni, l’Europa è l’esatto opposto di questo”, ha aggiunto. L’europarlamentare maltese è la persona più giovane nella storia del Parlamento europeo a ricoprire questo ruolo. Subito dopo la sua elezione è stato inoltre intonato “Happy Birthday”: nata il 18 gennaio 1979 a San Giuliano, Malta, Metsola diventa infatti presidente nel giorno del suo compleanno.
“Congratulazioni a Roberta Metsola nuova presidente del Parlamento Ue” che è “il cuore che batte della democrazia europea. Non vedo l’ora di collaborare con te, cara Roberta”. Ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. Sempre sul social, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, congratulandosi con l’eurodeputata maltese, sottolinea come si tratti della terza donna “alla guida di questa casa nobile. Il tuo duro lavoro e la tua determinazione saranno di ispirazione per tutti noi”. “Noi – scrive von der Leyen – lavoreremo a stretto contatto per la ripresa e per un futuro europeo verse, digitale, e luminoso”. Congratulazioni anche dal capogruppo del Ppe Manfred Weber.
Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del Partito democratico europeo, ha scritto: “Accordo tra Renew Europe, Ppe e S&D: l’impegno preso su liste transnazionali e candidati alla Presidenza della Commissione rafforza la democrazia dell’Ue ed europeizza la politica”. E ha però evidenziato le differenze con la neoeletta: “Siamo distanti da Roberta Metsola e per questo saremo molto esigenti nel rispetto degli impegni presi”. Anche il Movimento 5 Stelle si è congratulato con la nuova presidente del Parlamento Ue: “Facciamo le nostre congratulazioni per l’importante e prestigioso incarico europeo. Sono tante le sfide che l’attendono nella seconda parte di questa legislatura e noi ci auguriamo che le sappia affrontare nel solco della Presidenza Sassoli”, si legge in una nota.
I candidati erano tre: Roberta Metsola del Ppe, Alice Bah Kuhnke dei Verdi e Sira Rigo di Gue. Il polacco Kosma Zlotowski nelle scorse ore aveva ritirato la sua candidatura alla presidenza del Parlamento europeo. Il politico fa parte del gruppo Ecr, cui aderisce anche Fratelli d’Italia. Nel primo turno – e nei due successivi – per essere eletti serve ottenere il 50% dei voti validi più uno. Prima del voto, la Lega ha fatto sapere: “La Lega appoggerà la candidatura della candidata Metsola, della quale apprezziamo la sensibilità e le posizioni dimostrate nel tempo su temi importanti quali contrasto all’immigrazione clandestina e difesa dei valori della famiglia”. E ha aggiunto: “Non possiamo permettere- che ai vertici del Parlamento Europeo possano sedere rappresentanti delle forze illiberali dell’estrema sinistra e promotori delle follie verdi. Massimo impegno anche nel sostenere la leghista Mara Bizzotto, candidata del gruppo Id alla carica di vicepresidente. Auspichiamo un cambio di passo nelle istituzioni europee, verso un maggiore rispetto delle regole democratiche e delle scelte degli elettori, con una maggiore rappresentanza di tutte le forze politiche”, conclude. Anche Conservatori e Riformisti, a quanto si apprende da fonti del gruppo di Ecr, sono in suo favore. I due partiti principali del gruppo sono Fdi e i polacchi del Pis.