Oltre ad alimentari e sanitari, anche i negozi di ottica, così come i benzinai. Ancora in corso di valutazione invece edicole e tabaccai: si va verso l’ok solo all’aperto. Il governo ha trovato l’intesa di massima sui negozi dove dal primo febbraio si potrà entrare ancora senza dover esibire il super green pass – quello di vaccinati e guariti – o il certificato verde base. Dopo l’ultimo decreto firmato da Mario Draghi il 5 gennaio scorso, i ministeri competenti stanno lavorando infatti alla lista degli esercizi commerciali dove non servirà il green pass. Il tutto sarà poi raccolto in un Dpcm che dovrebbe vedere la luce entro mercoledì.
Ad allungare i tempi per la firma è stata in particolare la trattativa con il Mise di Giancarlo Giorgetti. Gli altri ministeri, ovvero Salute, Giustizia e Pubblica amministrazione, condividevano la proposta di esentare dal green pass base – dunque in tasca anche a chi esibisce l’esito di un tampone negativo – ad attività legate a esigenze alimentari (come i supermercati) sanitarie (farmacie e parafarmacie) e di giustizia (le caserme dove poter sporgere denuncia se si è vittime di un reato) che abbiano il criterio dell’urgenza e dell’indifferibilità. Il Mise invece era intenzionato ad allargare le maglie, includendo nel pacchetto, ad esempio, edicole e tabaccai, nonché i negozi più in generale, tra questi, ad esempio, fiorai, cartolerie, vivai, fotografi, librerie, esercizi dove si vendono giocattoli piuttosto che articoli sportivi. Dunque tutte quelle realtà al dettaglio riportate nell’elenco 23 allegato al Dpcm del 2 marzo 2021.
Alla fine, punto di caduta preludio dell’intesa -riferiscono le agenzie di stampa – è la decisione di esentare anche le edicole all’aperto, i mercati rionali, i commercianti ambulanti e i benzinai. Tutte quelle realtà commerciali all’aperto, dunque, dove i rischi di contagio sarebbero minori. Oltre agli acquisti di alimentari, resteranno pass free anche farmacie e parafarmacie. Mentre tra le questioni ancora aperte ci sarebbe anche quella dei centri commerciali, dove potrebbe essere consentito andare senza green pass al supermercato ma non negli altri negozi. Non servirà il certificato anche per acquistare pellet o legna per il riscaldamento. In più, sempre su proposta del Mise, ci potrebbero essere clausole che tutelino le situazioni di emergenza e urgenza nelle realtà dove è più complicato effettuare un tampone in tempi rapidi, come ad esempio nei piccoli comuni di montagna.