Nel corso di questi due anni di pandemia, i dieci uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni passando da 700 a 1.500 miliardi di dollari, al ritmo di 15 mila dollari al secondo. Nello stesso periodo a causa delle conseguenze dell’emergenza da Covid-19, 163 milioni di persone sono cadute in povertà, ovvero vivono con meno di 5,50 dollari al giorno.
L’ultimo rapporto Oxfam La pandemia della disuguaglianza è un pugno nello stomaco. Così come il dato spaventoso da cui emerge che, nei primi 21 mesi della pandemia, il surplus patrimoniale di Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, pari a +81,5 miliardi di dollari, equivale al costo completo stimato della vaccinazione per l’intera popolazione mondiale. E ancora che, in questo momento, i dieci super-ricchi detengono una ricchezza sei volte superiore al patrimonio del 40% più povero della popolazione mondiale, composto da 3,1 miliardi di persone.
Non è una novità, affatto, ma è chiaro che la pandemia ha in questi mesi accelerato la folle corsa di un sistema economico che alimenta una disparità feroce: un modello palesemente non più sostenibile che consente e incoraggia che al crescere della ricchezza di pochi corrisponda lo sfruttamento e l’impoverimento di diversi milioni di persone. E i divari economici si trasformano in disparità sanitarie: ogni quattro secondi una persona muore a causa della mancanza di accesso alle cure, per le conseguenze della crisi climatica, per fame e per le sempre più diffuse violenze di genere.
In tanti abbiamo sottolineato come, nel corso di questi quasi due anni di pandemia, alcuni settori, quello farmaceutico su tutti, abbiano beneficiato della crisi e, piegati alla logica del profitto, abbiano rifiutato un’eventuale sospensione dei brevetti da tantissimi invocata. I monopoli detenuti da Pfizer, BioNTech e Moderna hanno permesso di realizzare utili per mille dollari al secondo creando di fatto cinque nuove società miliardarie ma meno dell’1% dei loro vaccini ha raggiunto le persone nei paesi a basso reddito. La percentuale di persone che muoiono a causa del virus nei paesi in via di sviluppo è circa il doppio di quella dei paesi ricchi mentre ad oggi, nei paesi a basso reddito, soltanto il 4,81% della popolazione è stata vaccinata. E questa nel mezzo di una pandemia globale è una responsabilità che non possiamo assumerci.
Il report Oxfam, di cui consiglio una lettura attenta, ci restituisce la fotografia impietosa di un sistema economico che procede a passo spedito verso il fallimento e, anziché tutelare, affama le fasce più deboli della popolazione arricchendo una sua ristrettissima percentuale, una piccola élite. Abbiamo il dovere di intervenire in fretta con politiche fiscali redistributive e limiti alle logiche del profitto, soprattutto quando queste hanno a che fare con i diritti fondamentali. E’ un allarme forte che la politica non può ignorare.