L’influenza aviaria ha raggiunto anche i cigni della regina Elisabetta a Windsor, costringendo i veterinari ad abbattere 26 animali sul Tamigi a Windsor nel tentativo di fermare la diffusione della malattia. A riportarlo è il Daily Express: l’allarme è stato lanciato dai funzionari del Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali (Defra) dopo che sei uccelli morti sono stati estratti dal fiume all’inizio di questo mese. L’abbattimento è avvenuto presso il centro di salvataggio Swan Lifeline, non lontano dal castello dove Sua Maestà ha risieduto per la stragrande maggioranza del tempo durante la pandemia di Covid ancora in corso.
Wendy Hermon, di Swan Support – centro di soccorso per uccelli malati e feriti che vivono nella valle del Tamigi – ha definito queste morti un “incubo”. E così la Sovrana, dopo aver perso ben 33 cigni dall’inizio dell’epidemia di influenza aviaria che ha colpito l’intero paese, è stata costretta a farne abbattere altri 26. Questa vicenda ha suscitato grande preoccupazione in Elisabetta II. Proprio lei, infatti, possiede tutti i cigni reali che nuotano liberi in Inghilterra e Galles e ha persino un suo titolo ufficiale legato ai cigni, ‘Seigneur of the Swans‘.
Ma perché la Regina può vantare questo titolo? La testata britannica spiega che la Corona ha tutto il diritto di rivendicare la proprietà dei cigni non contrassegnati che nuotano in acque aperte, dal 12esimo secolo in poi. Storicamente, questa legislazione è stata creata perché i cigni venivano mangiati come alimento pregiato nei banchetti e nelle feste. E non finisce qui. La proprietà della Regina ha anche un altro scopo ben preciso: proteggere gli uccelli dalla violenza, poiché chiunque ferisca, rubi o uccida un cigno rischia di essere perseguito. Un rapporto speciale tra la sovrana e gli eleganti animali, che ogni anno vengono contati durante una tradizionale cerimonia che si tiene a luglio sul Tamigi a Caversham, nella parte centro-meridionale dell’Inghilterra.