Ha lavorato fino all’ultimo respiro, la sua ultima collezione sfilerà a Parigi il 20 gennaio a Le Carreau du Temple. In streming sul sito ufficiale
Geniale, visionario, il mondo della moda adorante ai suoi piedi, una moglie e due figli, una famiglia perfetta. Aveva tutto, se fossimo ai tempi antichi diremmo che gli dei dell’Olimpo affamati d’invidia gli hanno tolto tutto. In un colpo solo. Una rarissima e incurabile forma di tumore del cuore, un angiosarcoma ha stroncato la vita e la carriera, a soli 41 anni, dell’ultimo enfant prodige del Fashion System, Virgil Abloh, fondatore del brand cult Off White. Ha avuto l’intuizione prima degli altri di sdoganare lo street style e di portare la sotto/cultura urbana nel concetto di lusso. Riduttivo dire di lui che era uno stilista, era un artista a 360 gradi, laureato in ingegneria civile, master in architettura all’Illinois Institute of Technology, in un programma multidisciplinare fondato dall’iconico Mies von der Rohe. Fece suo il principio guida del maestro “less in more”. Nel 2006 a soli 26 anni lavora per la maison Fendi, nel 2012 debutta con Off White e trova subito la sua mentore in Anne Wintour, la direttrice /zarina di Vogue America. Nel 2015 vince il prestigioso LV Price. Ha lavorato fino all’ultimo respiro e la sua ultima collezione sfilerà a Parigi il 20 gennaio a Le Carreau du Temple. È l’eventone della Paris Homme Collection.
La brutta bestia gli è stata diagnosticata nel 2019 e in privato ha combattuto la sua battaglia. Sottoporsi a durissimi trattamenti di chemio e continuare a lavorare alle sue collezioni come se nulla fosse, richiedeva un coraggio inaudito e una dedizione titanica. Un’anteprima a Milano durante la collezione Uomo Autunno-Inverno 2022 appena conclusasi c’è già stata con allestimento spettacolare nelle vetrine e nel cortile della boutique Louis Vuitton di Montenapoleone. Una scultura di un aeroplano giocattolo, immagine ricorrente della simbologia di Virgil, l’aereo di carta realizzato come un origami, è un rimando alla sua infanzia. Ironicamente da lui definito come “un’imitazione in miniatura di un aeroplano inventato dai fratelli Wright nel 1903” o come un Un-designed, il termine da lui coniato che definisce moda, arte o oggetti della vita quotidiana privi di proprietà artistica. Basta la sua firma perchè diventino un pezzo d’arte. L’aereo si erge su una pedana a specchio ed è decorato con il motivo delle nuvole.
L’animazione delle vetrine di via Montenapoleno si ispira invece al gioco degli scacchi, uno dei temi cardine della collezione Primavera-Estate 2022, che diventa metafora dell’esistenza umana. Giocato da persone di tutte le età, culture e credo, il gioco affronta i temi esistenziali della sconfitta, della sfida, l’astuzia e l’autodifesa. Da “stallo” a “scacco matto”, le regole degli scacchi sono presenti nella nostra vita quotidiana. Le sue pedine si riflettono nell’estetica di una moltitudine di culture e sottoculture e fanno eco ai codici visivi della cultura rave e dunque alla formazione di Virgil. Nella collezione, la grafica degli scacchi dà origine ad una varietà di motivi, trame, effetti tridimensionali e trompe l’oeil. Nella ultima collezione si è lasciato ispirare anche all’ Amen Break, un assolo di batteria del 1969 dei Winstons, contaminato dai generi hip-hop e jungle. Una personalità così poliedricamente generosa di ispirazione per le nuove generazioni (di sé diceva: “Sono semplicemente un maker, uno che fa cose”) è difficile sostituirla. Fra i papabili circola il nome di Kanye West, rapper, fashion producer, ma sopratutto marito di Kim Kardashian.